I candidati sono avvisati: occorrerà essere molto motivati per lavorare al “Doge”, il futuro dipartimento di “efficienza governativa” di cui Elon Musk assumerà la guida il 20 gennaio. Appena nominato a questo incarico dal presidente eletto Donald Trump, lo stravagante capo di Tesla ha già lanciato il reclutamento. E i suoi criteri sono severi.
Tra due grotteschi e minacce simili agli ex gruppi governativi, il “Doge” (Dipartimento dell'efficienza governativa) ha definito così giovedì i profili ricercati su X (ex Twitter). Insieme al suo co-direttore, l'uomo d'affari repubblicano Vivek Ramaswamy, Elon Musk afferma di essere alla ricerca di “rivoluzionari con un QI molto alto, favorevoli al governo piccolo e pronti a lavorare più di 80 ore settimanali per una ingloriosa riduzione dei costi”.
Per candidarsi, i volontari devono inviare il proprio CV tramite messaggio privato all'account ufficiale del dipartimento di efficienza governativa. Il che è possibile solo… pagando l'abbonamento premium a X che, ricordiamo, è un social network di proprietà di Elon Musk. Verrà esaminato solo “il primo 1%” delle domande, avverte il “Doge”.
Pochi giorni dopo essere stato eletto, Donald Trump ha annunciato di voler nominare il capo di Tesla, Space X e X a capo di questa nuova commissione. La sua missione: “Inviare un’onda d’urto al sistema” deregolamentando a tutti i costi e apportando tagli drastici al bilancio federale americano.
Verrà pubblicata una “classifica delle spese più terribilmente stupide”, che “sarà allo stesso tempo estremamente tragica ed estremamente divertente”, ha annunciato Elon Musk su X dopo l'annuncio della sua futura nomina. Resta da vedere come andranno d’accordo nel lungo termine due figure notoriamente egocentriche come lui e Donald Trump.
Il miliardario, che nell'ultimo anno si è buttato a capofitto nella campagna di Donald Trump, sembra comunque determinato a portare a termine la sua missione, e anche di più. Secondo il New York Times questo giovedì, Elon Musk ha incontrato lunedì l’ambasciatore iraniano presso le Nazioni Unite per “allentare le tensioni” tra Teheran e gli Stati Uniti.
Il quotidiano cita due fonti anonime iraniane che precisano che l'incontro di oltre un'ora in un luogo segreto di New York tra il miliardario e Amir Saeid Iravani è stato “positivo” e rappresenta “una buona notizia”.
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