Già la linea della moto è superba e le scoperte stilistiche hanno l’effetto migliore, come il sedile del passeggero – non necessariamente il più comodo -, in stile spoiler e apparentemente sospeso, slanciato.
Anche il filtro dell’aria del tipo a clacson, integrato in una scatola trasparente sul lato destro, direttamente sopra il cilindro anteriore del bicilindrico a V a 60° e raffreddamento a liquido, ha il suo effetto! Per non parlare dell’elaborato assetto che amplifica i volumi di questa “piccola” moto la cui sella di guida è alta solo 730 mm.
Questo nuovo propulsore da 384,5 cm³ mostra un valore onorevole di 26 kW (35,4 CV) di potenza massima e beneficia di una trasmissione finale a cinghia che è allo stesso tempo efficiente ed estetica. La coppia di 36 Nm dovrebbe quindi funzionare bene, anche se è presente un controllo di trazione rassicurante per i principianti.
La finitura è bellissima, il colore sabbia rende piena giustizia al tratto della matita del disegnatore Gli italiani dietro il progetto e gli specchietti all’estremità del manubrio completano il tutto. La moto è ricca di dettagli e beneficia dell’impatto visivo fornito dalla forcella rovesciata da 35 mm di diametro e dallo stile dei suoi due ammortizzatori posteriori. La forcella non è regolabile. Il Leoncino Bobber 400 beneficia anche di una piacevole strumentazione digitale rotonda che permette di vedere che sul display non manca nulla.
Lungi dall’essere un semplice esercizio, questa moto è infatti inclusa nel catalogo in Francia. Il suo importatore lo offrirà dal 2025. Resta da vedere se la cultura dei power cruiser si adatterà bene alla salsa di cilindrata medio-piccola. Non c’è dubbio che l’Harley Davidson stia già tremando*!
*(da frequentare ovviamente all’ennesimo grado)
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