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Ecco i due candidati noti per il rilevamento di Filigranes

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Le due offerte sono”serio in termini di sviluppo e recupero del personale”mi spiega Emmanuelle Bouillon, nominata rappresentante legale. Lei si dichiara “molto felice” perché è”due bellissimi progetti. Secondo me il tribunale dovrebbe approvare una delle due offerte. Vincerà il migliore dei due. L’idea è di rendere il trasferimento una realtà entro il 1° dicembre”. Il personale ha l’opportunità di fornire un feedback durante l’udienza in tribunale. Se la candidatura di Mehmet Sandurac avrà successo, la libreria potrebbe trasferirsi nell’ex showroom BMW, situato in Boulevard de Waterloo.

Una pagina gira per Marc Filipson

Intendiamoci: non è la società proprietaria di Filigranes (denominata Intell e di cui Marc Filipson è unico azionista) ad essere ceduta, bensì le attività. Siamo nello scenario di un trasferimento sotto autorità giudiziaria. Il denaro che verrà sborsato – si parla di diverse centinaia di migliaia di euro – servirà a ripagare i debiti della società Intell. Bisognerà poi vedere se quest’ultima verrà dichiarata fallita o liquidata. Quel che è certo è che per Marc Filipson, fondatore di Filigranes, questa è una pagina importante che si sta voltando. Si potrebbe anche dire che è la fine di una storia. Il marchio da lui creato quasi 40 anni fa non gli apparterrà più. E nessun euro pagato dall’acquirente finirà nelle tasche dello storico azionista.

Tempistica prevista

Se il tribunale confermerà una delle due offerte, i tempi della Procedura di Riorganizzazione Giudiziaria (PRJ), iniziata a settembre, saranno quindi ampiamente rispettati. Le diverse parti interessate auspicavano infatti una conclusione entro il 1° dicembre, per non compromettere il periodo festivo favorevole alla vendita di libri e altri oggetti disponibili nei 3 negozi Filigranes (due a Bruxelles e uno a Knokke). Ed è certo che l’acquirente aggiudicatosi manterrà il nome Filigranes, ben noto al grande pubblico.

Ricordiamo che il PRJ non poteva essere evitato a causa dei debiti pregressi (circa 3 milioni di euro) impossibili da ripagare. Véronique Croisé, la direttrice nominata nel 2022 su richiesta del personale, aveva cercato di risanare la situazione. Ma senza successo. “Il core business funzionava bene ma l’azienda era cresciuta senza organizzazione. Non c’era equilibrio finanziario”. ce lo ha spiegato qualche settimana fa, senza nascondere il suo disappunto.

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