I tribunali di Zurigo hanno dovuto decidere su un caso grave: due donne hanno dovuto rispondere di falsa detenzione, rapimento e lesioni personali colpose davanti al tribunale distrettuale di Horgen (ZH). Erano accusati di aver rinchiuso un residente in una casa. Un abitante che si è poi buttato dalla finestra, ha riferito martedì il Tages-Anzeiger.
Il caso risale al marzo 2022. I due dipendenti della casa, un educatore specializzato di 56 anni e un educatore sociale di 31, hanno rinchiuso una mattina il residente di 46 anni, affetto da disturbi cognitivi e che voleva andarsene senza motivo. Il più giovane lo ha poi chiuso nella sua stanza per 30 minuti. Ma il paziente ha aperto la finestra, ha scavalcato la protezione anticaduta ed è caduto sul prato da 6,8 metri. Ha riportato un trauma cranico e fratture multiple.
Secondo l’accusa, l’educatore più anziano aveva già chiuso a chiave più volte l’ospite per mezz’ora, nonostante le ingiunzioni della madre che aveva autorizzato il confinamento solo per 10 minuti la sera. Inoltre non aveva protetto le finestre né formato adeguatamente il personale. Il suo collega avrebbe trascurato di somministrare un sedativo d’emergenza al paziente prima di rinchiuderlo.
In tribunale, gli avvocati degli imputati hanno chiesto l’assoluzione, sostenendo che avevano agito in coscienza, poiché la reclusione del paziente rientrava nel piano di emergenza. Inoltre, le due donne non potevano aspettarsi che il residente uscisse dalla finestra perché soffriva di vertigini.
Ma la corte li ha giudicati colpevoli. Li ha condannati a 50 giorni di multa di 100 franchi con sospensione per il più giovane e a 70 giorni di 100 franchi di multa per il più anziano. Il giudice ha osservato che non avevano seguito le ingiunzioni della madre e che le procedure di monitoraggio non erano chiare.
Il giudizio non è definitivo e può essere impugnato dai due educatori, uno dei quali lavora ancora presso la casa.
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