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Sotto la pressione di Bruxelles, Meta offrirà “annunci meno personalizzati”

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Mark Zuckerberg, il fondatore di Meta, il 25 settembre 2024 a Menlo Park, California. MANUEL ORBEGOZO / REUTERS

Nella situazione di stallo con Bruxelles, Meta fa una concessione: i suoi social network Facebook e Instagram offriranno ai propri utenti la possibilità di visualizzare “Annunci meno personalizzati”, la società ha annunciato martedì 12 novembre. Le autorità di regolamentazione europee chiedono da molti mesi che l’azienda chieda il consenso degli utenti di Internet prima di proporre loro pubblicità mirate basate sui loro dati personali. E, in caso di rifiuto, offrire loro la possibilità gratuita di pubblicità non mirate, cosa che Meta finora si è rifiutata di fare.

Concretamente, la nuova opzione sarà offerta agli utenti dei due social network “nelle prossime settimane”con un messaggio di notifica che offre una scelta. “Questi annunci meno personalizzati si basano su meno dati, quindi mostreremo annunci basati solo sul contesto – cioè sul contenuto visto da una persona durante una visita su Facebook o Instagram – e su una quantità minima di dati, inclusa l’età della persona , posizione, sesso e come interagiscono con gli annunci pubblicitari”, spiega l’azienda.

Non nascondendo la sua preferenza per gli annunci mirati, Meta lo avverte “gli annunci pubblicitari saranno così meno pertinenti e adatti agli interessi degli utenti, che vedranno annunci pubblicitari che ritengono meno interessanti”.

Carenza

Soprattutto, Meta avverte che questa opzione sarà accompagnata da “interruzioni pubblicitarie”, Chi “non può essere interrotto per alcuni secondi”. Simili agli spot televisivi, questi formati “sono comuni su altre piattaforme”Meta giustifica, alludendo in particolare a YouTube. Questo sviluppo mira a compensare il minor valore economico degli annunci meno mirati, venduti a un prezzo inferiore agli inserzionisti. Consentire agli utenti europei di rinunciare alla pubblicità mirata, che è il cuore del modello di business di Meta, potrebbe comportare una perdita di entrate.

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Per evitare ciò, l’azienda di Mark Zuckerberg ha avuto l’idea, nel 2023, di offrire una versione senza pubblicità ma accessibile solo tramite abbonamento, non gratuitamente. Ciò ha scatenato le critiche delle associazioni dei consumatori, che hanno accusato Meta di far pagare la privacy. Anche la Commissione Europea ha avviato un’indagine a luglio, ritenendo che questo abbonamento costituisse una violazione della legislazione sui mercati digitali – o Digital Markets Act (DMA).

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