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Lévis è costretto a rallentare l’inizio dei lavori a causa della mancanza di fognature

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Anno dopo anno, Lévis “polverizza” le sue previsioni di costruzione immobiliare. Tra il 2023 e il 2025 il Comune ha previsto 6.000 nuove unità abitative. Saranno quasi 9mila i nuovi indirizzi, calcola oggi il Comune.

Ma questa “esplosione demografica” ha un prezzo e, soprattutto, un effetto molto concreto sulle infrastrutture comunali, che faticano a tenere il passo.

A causa della mancanza di capacità degli impianti di trattamento delle acque reflue in almeno due dei tre distretti, Lévis deve frenare la sua densificazione.

Gilles Lehouillier promette di presentare nelle prossime settimane misure volte a limitare il numero di nuovi cantieri. “Ma è chiaro […] che chiederemo ai promotori di prenderne una piccola rottura», ha riassunto l’eletto in una conferenza stampa.

Gli impianti di filtrazione delle acque reflue che servono i quartieri di Desjardins e Saint-Nicolas sono quasi a piena capacità. (123RF/123RF)

Il sindaco di Lévis precisa che non si tratta di una moratoria totale sui nuovi progetti immobiliari, ma piuttosto di un rallentamento. “Avremo ancora una crescita interessante”, ha promesso.

Il Direttore Generale del Comune ha chiarito che la mancata capacità degli impianti di depurazione non avrà alcun impatto sul cittadino.

“Non ci saranno problemi di scarico […] Non ci sarà nemmeno la repressione creata da questa situazione, ha insistito. È davvero la fabbrica che dovrà fare di tutto per raggiungere la conformità”.

Cattiva pianificazione e debito più grande

Il leader dell’opposizione al municipio e candidato sindaco di Repensons Lévis, Serge Bonin, ritiene che il rallentamento annunciato sia la prova che l’amministrazione Lehouillier ha mancato ai suoi obblighi di pianificazione.

“Questa è la cosa che denunciamo da tempo, a cui stiamo assistendo […] Quest’anno siamo arrivati ​​a 3.200 nuove unità, mentre nel piano di sviluppo sono previste 850 unità, sottolinea.

Il leader di Repensons Lévis e candidato sindaco dell’opposizione, Serge Bonin.
(Caroline Grégoire/Archivio Le Soleil)

“C’è qualcosa che non funziona […] A certe persone non siamo riusciti a dire di no”, aggiunge il signor Bonin.

“Non è necessariamente una buona cosa essere il primo nella classifica della crescita”.

— Serge Bonin, chef e candidato sindaco di Repensons Lévis

Il presidente di Repensons Lévis teme che gli investimenti massicci e il recupero oggi necessario aumenteranno il debito del comune e, allo stesso tempo, il carico fiscale dei residenti di Lévis.

“Quando prendiamo prestiti, mettiamo più progetti sul debito […] Tutti dovranno pagare il conto”, conclude Serge Bonin.

500 milioni entro il 2029

Il signor Lehouillier, che ha guidato lo sviluppo di Lévis dal 2013, si difende dalle accuse di cattiva pianificazione mosse dall’opposizione.

Il sindaco fa riferimento alla scarsità di alloggi a Lévis per spiegare la decisione di autorizzare ogni anno la costruzione di più unità di quanto previsto.

“Vi ricordo che abbiamo ancora l’1% di disponibilità di alloggi a Lévis”, ha insistito. Ci manca”.

“Abbiamo preso una svolta risolutamente a favore dello sviluppo”.

— Gilles Lehouillier, sindaco di Lévis

A dimostrazione di non essere stato colto di sorpresa, il sindaco sottolinea gli importanti investimenti infrastrutturali avviati nell’ultimo anno dal Comune.

Il sindaco di Lévis assicura che la riduzione della tariffa in arrivo non è dovuta ad una cattiva gestione delle richieste di autorizzazione. (Jocelyn Riendeau/Archivi, Le Soleil)

Sono già stati stanziati circa 170 milioni per ammodernare alcune attrezzature, compreso il sistema di trattamento dell’acqua, e Lévis prevede di investire 500 milioni a questo scopo entro il 2025.

“Dal 2021 abbiamo un piano per affrontare la situazione in termini di infrastrutture […] Tra qualche anno, entro due o tre anni, saremo in grado di soddisfare le nostre esigenze per i prossimi 25 anni”.

Gilles Lehouillier promette inoltre che il prossimo piano quinquennale di capitale (PQI), che dovrà essere presentato a breve, si concentrerà sul potenziamento e sul mantenimento dei servizi comunali.

Lévis non è l’unica città a dover rallentare l’edilizia residenziale. Nelle ultime settimane, Gatineau ha dovuto decretare una moratoria sulle nuove abitazioni a causa della mancanza di capacità delle sue infrastrutture.

Altri comuni sono sul punto di fare la stessa cosa, secondo l’ufficio del sindaco Lehouillier.

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