Mentre le relazioni commerciali tra Cina e Unione Europea diventano tese, Pechino ha annunciato l’imposizione di nuove misure antidumping temporanee sui brandy europei, compreso il cognac. Un'iniziativa vista dalla Francia come una risposta alle decisioni europee nei confronti dei veicoli elettrici cinesi.
Cognac nel mirino delle misure di ritorsione cinesi
La Cina ha svelato” misure antidumping temporanee » prendendo di mira gli alcolici a base di vino dell'Unione Europea, di cui il cognac rappresenta quasi tutte le importazioni. Queste misure si inseriscono in un contesto di crescenti tensioni commerciali tra Cina e UE, in particolare a seguito delle recenti decisioni di Bruxelles di imporre dazi doganali sulle auto elettriche cinesi, accusate di beneficiare di sussidi ritenuti ingiusti.
Queste nuove restrizioni, in vigore da questo venerdì, si aggiungono a quelle già in vigore dall’11 ottobre. Da questa data, gli importatori di brandy europei in Cina hanno dovuto versare un deposito alla dogana cinese nell'ambito di un'indagine antidumping. Pechino accusa infatti i produttori europei di vendere questi alcolici a prezzi inferiori al loro valore, una pratica che danneggerebbe la concorrenza locale.
Per l’industria francese del cognac questa situazione potrebbe avere conseguenze drammatiche. La Cina, dove il cognac sta godendo di una crescente popolarità, è un mercato cruciale per i produttori francesi. “ Il carattere politico è evidente », stimava una fonte diplomatica francese alla fine di ottobre, deplorando che il settore vitivinicolo fosse stato “ sacrificato » a beneficio dell'industria automobilistica, grazie al sostegno della Francia alle misure europee contro i veicoli elettrici cinesi.
Parigi chiede trattativa
Di fronte a questa situazione, il ministro francese del Commercio estero, Sophie Primas, ha reagito indicando che la Francia resta aperta ai negoziati con Pechino. Tuttavia, ha avvertito che la Francia è pronta a utilizzare “ tutte le possibili misure tecniche e giuridiche » se gli scambi non hanno permesso di risolvere la situazione. La Primas ha assicurato che le trattative con le autorità cinesi continuano” chiaramente aperto » per cercare di risolvere la crisi.
Queste nuove tensioni si inseriscono in un contesto in cui la Cina sta conducendo anche indagini antidumping contro altri prodotti europei, in particolare carne di maiale e prodotti lattiero-caseari. Per l’industria del cognac, già indebolita dalle fluttuazioni del commercio internazionale e dalla dipendenza dalle esportazioni verso il mercato cinese, il futuro potrebbe essere incerto se i negoziati non andassero a buon fine in tempi brevi.
Con queste misure, la Cina invia un messaggio forte all’Unione Europea, mostrando una politica commerciale sempre più protettiva. In attesa di un risultato, i produttori francesi di cognac, che rappresentano una quota significativa delle esportazioni di brandy verso la Cina, stanno esaminando le prossime mosse diplomatiche per garantire il loro accesso a questo mercato chiave.
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