Le aziende tecnologiche stanno diversificando sempre più le loro attività. L’esempio più recente è Nintendo, che lancia in rapida successione una sveglia connessa e un’applicazione di streaming musicale. Pura strategia di marketing o economica?
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Giornalista tecnologico
Di Tommaso CasavecchiaPubblicato il 11/11/2024 alle 10:29
Tempo di lettura: 2 minuti
CNegli ultimi anni, i giganti della tecnologia hanno toccato tutto.
Microsoft, un punto fermo del software, crea i propri computer da anni; Apple, ad ogni rendiconto finanziario, gonfia i suoi ricavi da “servizi” mentre non sappiamo più bene se l’accento, a Meta, è posto su Facebook e Insta o sui suoi occhiali per la realtà aumentata. Oggi tutti si sono lanciati in una corsa frenetica allo sviluppo dell’intelligenza artificiale. Una gara che a volte sembra molto lontana dalla loro attività principale. Ma forse non così tanto.
“È una strategia messa in atto da diversi attori. Apple, Samsung o Microsoft sono esempi concreti dell’irresistibile fascino dell’“economia di scopo” delle piattaforme”, spiega Nicolas van Zeebroeck, professore alla Solvay Business School (ULB). “Una volta che si dispone di una piattaforma digitale, l’infrastruttura nascosta che la alimenta può essere utilizzata per diversificare e offrire nuovi servizi ai propri clienti. »
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