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Il rinnovamento del patrimonio edilizio di Chaux-de-Fondier, un futuro modello europeo?

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La Chaux-de-Fonds è al centro del progetto europeo “CALECHE”, il cui obiettivo è reinventare la ristrutturazione degli edifici storici, trovando un equilibrio tra rispetto del patrimonio e soluzioni tecnologiche. Ne è interessato circa un quarto del patrimonio immobiliare in Europa e in Svizzera. Questo studio triennale (2023-2026) riunisce quindici partner del mondo della ricerca e dell’industria. Ne fanno parte due società neuchâtel: LMNT Consulting, società di consulenza tecnica; l’Arthur Piaget Institute, specializzato in formazione e ricerca storica, il cui ruolo è quello di tenere conto degli aspetti culturali in gioco, attingendo in particolare alle scienze umane e sociali.

Gli svedesi presto visiteranno La Chaux-de-Fonds

“CALECHE” è finanziato dall’Unione Europea e dalla Confederazione con 4 milioni di euro. La Metropoli dell’Orologeria è l’unico insieme urbano a far parte dei quattro siti esplorativi scelti. Gli altri sono Villa Matarazzo (Italia), l’antico museo-biblioteca di Grenoble (Francia) e Donnerska Huus (Svezia). Quest’ultimo, un edificio del XIII secolo, si trova sull’isola di Gotland, nella cittadina Unesco di Visby. Gli svedesi e i Chaux-de-Fonniers non mancheranno di scambiarsi opinioni nell’ambito di questo progetto e, forse, di apportare progressi reciproci.

Due edifici che presto diventeranno piloti nella metropoli dell’orologeria

Nella città di Le Corbusier verranno presto selezionati due edifici pilota sui quali verranno effettuati test, ad esempio nel campo del fotovoltaico o dell’isolamento.

Sappiamo che La Chaux-de-Fonds ha appena allentato i suoi criteri per l’installazione di pannelli fotovoltaici nella zona Unesco. Lungi dal mettere in discussione questa evoluzione, “CALECHE” “fa parte della continuità di queste strategie. Vogliamo incoraggiare tutte le riflessioni che possano permettere a La Chaux-de-Fonds di presentarsi in modo molto originale anche su scala regionale, nazionale ed europea”, dichiara Noëlle-Laetitia Perret, co-direttrice dell’Arthur Piaget Istituto.

Il progetto “CALECHE” è iniziato un anno fa. L’opportunità per l’Arthur Piaget Institute di fare il punto sui propri contributi. Ha creato e arricchito un lessico interdisciplinare multilingue per facilitare la comprensione di tutte le parti interessate. Sta conducendo un sondaggio tra “tutte le parti interessate” interessate dal processo di ristrutturazione e organizzerà incontri e workshop. Infine, prosegue l’analisi storico-culturale dei diversi siti (sulla base degli studi esistenti): “Quello di La Chaux-de-Fonds è quello che conosciamo meglio, ma per gli altri tre siti c’è ancora del lavoro da fare ”, spiega Noëlle-Laetitia Perret. /vco


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