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il sito ufficiale dei richiami in Francia merita più serietà per l’automobile!

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Lanciato il 1° aprile 2021, il sito governativo Rappel Conso ha permesso di centralizzare tutti gli “avvisi di prodotti pericolosi” su un’unica piattaforma digitale. Il cibo gioca il ruolo di protagonista, con quasi 10.000 segnalazioni registrate mentre scriviamo queste righe. Ma al secondo posto, con più di 1.300 segnalazioni, troviamo una categoria che qui ci interessa di più: quella delle “automobili e mezzi di trasporto”. Potrebbe quindi essere forte la tentazione di utilizzare questo strumento per scoprire se la tua auto è interessata da uno o più richiami.

Traduzioni a volte pazzesche

Sfortunatamente, potresti rimanere deluso o addirittura fuorviato se tenti di utilizzare questo sito ufficiale in questo modo. La colpa, in particolare, risiede in una scelta progettuale molto discutibile: quella di portare automaticamente le informazioni in Rapexl’equivalente di Rappel Conso a livello dell’Unione Europea. Anche la traduzione avviene senza intervento umano! Solo le automobili e gli altri veicoli a motore hanno diritto a un trattamento così sfavorito, anche se si tratta di oggetti molto più tecnici e complessi di una scatola di cassoulet o di un portachiavi. Ne derivano espressioni a volte appena intelligibili, addirittura comiche, come questi “airbag a tendina” che diventano “airbag a tendina” o una scatola di batterie ad alto voltaggio che “rischia di entrare in acqua”. Per non parlare della cinghia di distribuzione del 1.2 Puretech che diventa una “cinghia dentata”, mentre questo 3 cilindri turbo si trasforma in un “turbomotore”!

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Le traduzioni automatiche di Rappel Conso a volte danno risultati sorprendenti…

Mancanza di precisione delle informazioni

Può anche capitare di trovare sul sito campagne che riguardano solo modelli non ufficialmente importati in Francia, come la Renault Mégane 4 Sedan, versione quattro porte assemblata in Turchia della compatta diamante. Ma la cosa più fastidiosa resta la scarsa precisione delle informazioni fornite. La gamma di produzione, indicata nella riga “Identificazione prodotto in RAPEX”, molto spesso viene troncata a causa di un probabile bug: gli ultimi tre caratteri della data di fine non vengono visualizzati. Ciò non aiuta a sapere se la tua auto è interessata da un richiamo, soprattutto perché non troverai questa data di uscita dalla fabbrica sulla tua carta di circolazione: solo la data di prima messa in circolazione, a volte molto successiva, cifra compresa. La riga “informazioni aggiuntive” non è certo più significativa. Potresti essere in grado di usarlo per verificare la corrispondenza con la casella K del tuo certificato di registrazione. Ma questo non garantisce in alcun modo che il vostro veicolo sia effettivamente coperto dalla campagna in questione.

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Esempi da seguire all’estero

Molti richiami riguardano infatti un numero molto limitato di veicoli e Rappel Conso non fornisce indicazioni su questo volume. Su questo punto Rapex non fa di meglio. D’altronde il sito web del Ministero dei Trasporti tedesco KBA riesce a indicare questi dati. L’agenzia di trasporti americana, la famosa NHTSA, e il governo britannico si spingono ancora oltre. Entrambi offrono uno strumento online che ti consente di verificare se la tua auto è interessata da un richiamo inserendo il numero di serie VIN. Questo codice di 17 caratteri è indicato sulla carta di circolazione alla lettera E ed è spesso visibile anche alla base del parabrezza, lato conducente. Questa soluzione è la più efficiente e veloce. Purtroppo in Francia solo pochi produttori offrono questo tipo di funzionalità pratiche sul proprio sito o sulle applicazioni, a cominciare da Renault, Peugeot e Citroën.

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Il numero di serie (VIN) della tua auto è spesso visibile alla base del parabrezza, sul lato del conducente.© Yayimages

Una prima bozza presto da migliorare? Niente è sicuro…

Rappel Conso ha quindi perso l’occasione per colmare l’assenza di questo servizio tra molti marchi e per centralizzare le informazioni utili alla sicurezza degli automobilisti. Soprattutto perché la riga “cosa fare” ti invita invariabilmente a “contattare il rivenditore” senza fornirti i dettagli di contatto per qualsiasi servizio clienti per semplificarti la vita. Anche in questo caso la maggior parte degli altri prodotti sono trattati meglio, con fogli che molto spesso includono linee telefoniche, talvolta orari e talvolta dettagli sulle “condizioni di compensazione”. L’automobile sembra quindi essere la parente povera di questa piattaforma governativa. Ma il sito è ancora piuttosto giovane, visto che festeggerà i suoi quattro anni il 1 aprile 2025. Possiamo quindi sperare che il Governo corregga la situazione in futuro… anche se sembra più occupato dalla questione dei bonus e pena ecologica per ora. In attesa di questi sviluppi, ancora ipotetici, potete comunque contare sul sito L’Automobile Magazine per restare aggiornati sulle novità del richiamo.

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