Audizione
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Questo venerdì, 8 novembre, è stata la volta dell'ex primo ministro essere ascoltato dai senatori nell'ambito della loro missione d'informazione sullo slittamento della spesa pubblica. Scambi a volte vivaci durante i quali difendeva ciascuno dei suoi arbitrati.
È stato solo negli ultimi minuti della sua audizione davanti ai senatori nell'ambito della loro missione d'informazione sullo slittamento delle finanze pubbliche degli ultimi due anni che Gabriel Attal, primo ministro dal 9 gennaio al 5 settembre, ha finito per riconoscere: “Non abbiamo fatto tutto bene, certo che ci sono state delle decisioni che abbiamo preso non necessariamente buone, che ci sono state delle buone decisioni che forse avremmo dovuto prendere.” Senza però dire quali e specificare: “Quello che volevo dirvi è che abbiamo fatto del nostro meglio. Ciò che spero è che riconoscerete che abbiamo fatto bene le cose, che abbiamo fatto quello che potevamo”.
Queste due ore e mezza di discussione con i membri della commissione finanze sono state a tratti tese: “Non siamo in una battaglia di straccioni!” ha esclamato addirittura il senatore LR Jean-François Husson, relatore generale sul bilancio, che ha anche denunciato: “L’inizio del 2024 sta andando completamente all’inferno! Quando in nove mesi c’è uno scarto di 50 miliardi è una forma di indicazione
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