Secondo la sentenza, Google non ha risposto con sufficiente rapidità alla richiesta di rimozione dei video, un tempo di reazione che contravviene agli obblighi definiti dal Digital Services Act (DSA), la normativa europea in materia di responsabilità dei servizi digitali.
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Sebbene l’importo della multa sia simbolico considerando le risorse finanziarie di Google, questa decisione invia comunque un segnale sulla necessità di reazione da parte dei giganti della tecnologia in situazioni in cui è in gioco la privacy. Il problema dovrebbe essere preso tanto più seriamente perché generalmente, una volta il video è pubblicato online, è difficile tornare indietro. Ad ogni ritiro, infatti, fa seguito la rapida comparsa di copie, una piaga digitale che rende ancora più complicata la cancellazione definitiva di questi contenuti.
A titolo informativo, il caso francese Bukkake è ancora oggetto di indagine e riguarda 17 persone accusate di aver prodotto e distribuito video illeciti tra il 2013 e il 2019. Una quarantina di vittime chiedono un risarcimento.
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