Siamo ancora lontani dal maremoto elettrico in Europa. Se i media si concentrano regolarmente sulla Norvegia, sui Paesi Bassi e su alcuni altri paesi occidentali dove le cose cominciano a decollare, dimentichiamo presto che l’Europa ha 27 membri. E alcuni, come la Spagna, anche se non è il paese più povero del Vecchio Continente, raggiungono a malapena una quota di mercato del 5% nel settore dell’elettricità. Spagna dove però sono stati investiti 3 miliardi di euro per trasformare la fabbrica di Martorell del gruppo Seat per produrre le future city car del gruppo Volkswagen. Skoda, Volkswagen ID.2 e ovviamente Cupra Raval. Ma se la Seat SA sostiene di aver fatto la sua “parte” del lavoro, il suo capo, Wayne Griffiths, ritiene che le autorità pubbliche non abbiano fatto la loro. E la minaccia ora incombe sull’entità Seat SA
Dipende dalle vendite elettriche
Da quando sono stati stabiliti i limiti di CO2 per ciascun produttore in Europa (o gruppo di produttori, i “pool”), lo spettro delle multe si è profilato in grande. Ma nel 2025, con l’abbassamento del limite, la spada di Damocle si avvicina alle teste di alcuni produttori. L’amministratore delegato di Seat SA afferma che ci vorranno buone vendite di Tavascan per evitare che Seat subisca pesanti multe, sapendo che il marchio Seat vende solo termici senza alcuna ibridazione. Auto che appesantiscono il bilancio di CO2 del gruppo spagnolo.
“Una riduzione dei volumi di CUPRA Tavascan metterebbe a repentaglio la capacità di SEAT SA di raggiungere gli obiettivi europei di riduzione delle emissioni di CO2, dovendo affrontare multe insostenibili. Ciò significherebbe la necessità di ridurre di un quarto la produzione prevista di veicoli a combustione a Martorell”.
L’anno scorso Cupra ha venduto 45.300 auto elettriche (in questo caso, Borns). Il Tavascan e poi il Raval saranno essenziali, sia per la Seat che per il gruppo Volkswagen. Ma l’uscita dell’amministratore delegato è stata politica, poiché ha chiaramente ordinato alle autorità di fare di più per aiutare i produttori in un mercato in ristagno.
Multe colossali
Griffith si rivolge soprattutto ai decisori spagnoli ed europei perché accelerano il ritmo di implementazione dei terminal, che sono ancora troppo insufficienti al di fuori di alcune regioni ben servite d’Europa. E soprattutto, porre l’accento sugli aiuti agli acquisti, che dovrebbero essere aumentati, mentre alcuni paesi, come la Francia, stanno seguendo la strada opposta di fronte ad un deficit di bilancio allarmante.
Ricordate che se i limiti specifici di CO2 verranno superati nel 2025, ogni pool o produttore rischierà una multa di 95 euro per auto venduta, o centinaia di milioni o addirittura miliardi di euro per alcuni, come Ford, Volkswagen, Toyota/Subaru/Mazda.
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