Pubblicato l’8 novembre 2024 alle 05:25. / Modificato l’8 novembre 2024 alle 08:05.
Il 18 ottobre PrimeEnergy Cleantech (PEC) ha avvertito i suoi investitori che si stava dirigendo verso la bancarotta. L’azienda fotovoltaica si trovava in una situazione di carenza di liquidità dopo aver concesso ingenti prestiti al suo azionista di maggioranza e ai suoi parenti. Prestiti che né loro né il garante hanno concesso per queste operazioni “possono o non vogliono più” rimborsare, secondo PEC, che mercoledì ha avvertito che il fallimento sembrava inevitabile. Tempo ha quindi chiesto all’azionista Laurin Fäh perché, secondo le nostre informazioni, aveva chiesto in prestito circa quaranta milioni.
“Era una pratica comune, io e l’azienda ci prestavamo dei soldi a vicenda dal 2011; a volte ero indebitato, a volte no», risponde l’imprenditore basilese. Si trattava di prestiti formali, con un interesse vicino al 4%, un po’ superiore a quello pagato dalle obbligazioni della società, precisa ancora il settantenne, che ha iniziato la sua carriera con i jeans Big Star, prima di dedicarsi al settore immobiliare quindi energie verdi.
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