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Auchan: atteso un piano sociale su larga scala, a rischio in Francia da 2.000 a 2.300 posti di lavoro secondo la lettera A

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Riorganizzazione e riduzione delle aree di vendita

Già a luglio Auchan aveva annunciato una profonda riorganizzazione, volta a ridurre il dimensione dei suoi ipermercati. Il piano strategico prevede una riduzione del 300.000 mq di superficie di vendita entro il 2027, di cui 50.000 mq a partire da quest’anno. Tale riduzione riguarderà principalmente i negozi di superficie superiore a 10.000 mq, con un obiettivo dimensionale target di circa 8 000 m² per l'intero parco.

Verso l'eliminazione di migliaia di posizioni

Guillaume Darrasse, direttore generale di Auchan Retail, sta valutando una soluzione 2.100 e 2.300 tagli di posti di lavoro in Francia, equamente distribuiti tra i memorizzare i lavori e il funzioni di supporto, secondo la lettera A. Allo stesso tempo, Auchan sta progettando a riposizionamento sui prezzi grazie ad a partnership con Intermarché e una revisione della sua offerta di prodotti. Il gruppo desidera inoltre accelerare lo sviluppo dei negozi in franchising, con un raddoppio dei punti vendita in franchising previsto entro la fine del 2024.

I sindacati avvertono dei rischi per l'occupazione

Da diversi mesi i sindacati temono a significativa riduzione della forza lavoro in Francia, dove Auchan impiega circa 59.000 persone. La difficile situazione economica e l'accresciuta concorrenza nel settore della grande distribuzione stanno mettendo in difficoltà l'azienda, ricordando la situazione di Gruppo Casinò. La strategia di trasformazione portata avanti da Guillaume Darrasse (sotto il nome del progetto ADN) include anche le revisioni in Funzioni IT e daticrescenti preoccupazioni circa i futuri cambiamenti organizzativi.

Una situazione finanziaria sotto pressione

Il gruppo Auchan, di proprietà della famiglia Mulliez tramite la holding QUANTOha registrato a perdita di quasi un miliardo di euro nella prima metà del 2024. Giù di 4,7% in Franciail suo fatturato soffre di a forte concorrenza sui prezzi e un contesto di deconsumo che colpisce più gravemente gli ipermercati.

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