Ipotetici aumenti delle tasse, per 40 miliardi di sterline (48 miliardi di euro), a fronte di investimenti nei servizi pubblici che stanno perdendo slancio: il governo laburista di Keir Starmer ha presentato mercoledì il suo primo bilancio da quando è salito al potere nel Regno Unito a luglio, aspramente criticato dai Conservatori.
È la Cancelliera dello Scacchiere, Rachel Reeves, a dover affrontare il difficile compito di farsi carico delle scelte del governo davanti alla Camera dei Comuni. Un momento cruciale per il Labour, la cui popolarità è già ai minimi storici.
“Ho fatto le mie scelte. Scelte responsabili”, ha concluso dopo 1 ora e 15 minuti di discorso.
L’ex primo ministro conservatore Rishi Sunak ha subito denunciato “un classico programma laburista: più tasse, più prestiti, nessun piano di crescita e i lavoratori a pagarne il prezzo”.
Tra gli aumenti fiscali rilevati, quello dei contributi a carico dei datori di lavoro, temuto dalle imprese, che porterà più della metà delle nuove entrate: 25 miliardi di sterline all’anno.
Una misura criticata ancor prima della sua formalizzazione dall’opposizione, che la ritiene contraria alla promessa del Labour di risparmiare “chi lavora”, perché finirà per pagare il conto con i propri stipendi.
Altre fonti di entrate e di risparmio: l’aumento dell’Iva o delle plusvalenze sulle scuole private, così come la fine dell’assegno energetico per milioni di pensionati, una scelta molto contestata anche dal Labour.
L’organismo di previsione del bilancio pubblico, l’OBR, ritiene che il livello della tassazione britannica aumenterà dal 36,4% del PIL nel 2024/2025 al 38,3% nel 2027/2028, “un massimo storico”.
– “Assurdo” –
“Dobbiamo ripristinare la stabilità economica e voltare pagina rispetto agli ultimi 14 anni”, ha affermato Rachel Reeves, prendendo di mira i precedenti governi conservatori.
Ha denunciato ancora una volta un “buco nero” di 22 miliardi di sterline che avrebbe ereditato nelle finanze pubbliche, e ha insistito sull’enorme debito, pari al 100% del Pil.
“L’unico modo per migliorare il tenore di vita e stimolare la crescita economica è investire”, ha insistito, elencando i miliardi previsti per le scuole, l’edilizia abitativa e soprattutto il sistema sanitario nazionale, che beneficerà di 22,6 miliardi di sterline in più entro il 2026.
Rachel Reeves ha anche promesso 100 miliardi di sterline in impegni in cinque anni per servizi pubblici e infrastrutture, resi possibili da un imminente cambiamento delle regole fiscali, una piroetta contabile per prendere in prestito di più, ma solo per investire.
“La decisione di lasciar perdere i prestiti rende le affermazioni (di Rachel Reeves) sullo stato delle finanze pubbliche del tutto assurde”, ha commentato l’ex primo ministro Rishi Sunak, leader dell’opposizione conservatrice.
“Se fossero stati davvero in una situazione così critica, come ha detto, oggi avremmo dovuto vedere una riduzione significativa dei prestiti”, ha aggiunto, definendo “ridicola l’eredità” dei conservatori.
“Questo è un nuovo governo ed è naturale cercare di annunciare tutte le cattive notizie fin dall’inizio”, commenta Laith Khalaf, analista di AJ Bell. Ma questo bilancio è “cupo per i contribuenti”, aggiunge, anche se l’aumento delle tasse viene sostenuto in primo luogo dai datori di lavoro.
Per Paul Johnson, direttore dell’Institute for Fiscal Studies, la Cancelliera fa due scommesse rischiose: pensare che la liquidità nei servizi pubblici “sarà sufficiente per cambiare la situazione” e sperare che i profitti di questi investimenti “compensino i costi”.
La sterlina è rimasta sotto pressione dopo questi annunci, in calo dello 0,1% rispetto al dollaro, penalizzata dalle previsioni di crescita a lungo termine dell’OBR: +1,1% quest’anno, poi +2% l’anno prossimo, in aumento rispetto alle ultime stime. ma leggermente degradato negli anni successivi.
La valuta britannica, tuttavia, ha rallentato il suo declino iniziale, grazie ad aumenti fiscali inferiori alle attese.
Sulla scia del discorso di Reeves, i tassi debitori a 10 anni del Regno Unito sono complessivamente aumentati, salendo temporaneamente al 4,41%, il livello più alto dall’inizio di novembre 2023, prima di scendere nuovamente.
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