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la battaglia per regolamentare le piattaforme di locazione turistica volge al termine

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Alcuni la chiamano la legge “anti-Airbnb”. Rallentato dallo scioglimento, il disegno di legge transpartisan – della deputata macronista Annaïg Le Meur e della socialista Inaki Echaniz – inizia la sua ultima fase parlamentare lunedì 28 ottobre.

Si propone di regolamentare il mercato degli affitti turistici, con appartamenti o case che oggi vengono affittati a giornata o a settimana, a prezzi a volte esorbitanti, mentre resta molto difficile, a volte impossibile, affittare su base giornaliera nello stesso anno città o quartiere.

Il testo prevede di togliere i vantaggi fiscali a chi mette il proprio immobile sulle piattaforme, almeno per allineare la loro tassazione a quella degli affitti a lungo termine. Attualmente, un proprietario che possiede diversi appartamenti ammobiliati a Biarritz paga meno tasse sui suoi redditi generati su Airbnb che se li affittasse – a una famiglia o a uno studente – a lungo termine. Domani, con la legge, pagherà altrettante tasse in entrambi i casi – o quasi altrettante tasse se a vincere sarà la versione dei senatori, più flessibile.

L'obiettivo non è quindi legato alla ricerca di risparmio in vista del bilancio 2025, ma di restituire il maggior numero possibile di questi appartamenti al mercato degli affitti a lungo termine, in particolare nelle zone sotto pressione: la costa e le grandi città.

Oggi c’è una grave carenza di alloggi e parliamo di crisi. Questi beni destinati a breve termine non esistevano 20 anni fa: oggi ce ne sono più di un milione nel paese, secondo Annaïg Le Meur, autrice di questo testo. Secondo le informazioni di franceinfo, il deputato è sostenuto dal nuovo ministro dell'Edilizia.

La legge intende anche rafforzare il margine di manovra dei sindaci, che sempre più si sentono svantaggiati, e non solo nelle zone turistiche. Possono, ad esempio, decidere, in alcuni casi, di ritirare l'alloggio dall'affitto. La procedura di registrazione di questi immobili sarà generalizzata, come avviene in particolare a Parigi.

Segno che gli equilibri di potere si stanno già ribaltando: la giustizia si è appena pronunciata a favore della città di Saint-Malo, attaccata per aver imposto quote di affitti a breve termine in alcuni quartieri turistici.

Il testo – rallentato dallo scioglimento – riprenderà quindi il suo cammino lunedì, dove deputati e senatori dovranno concordare su un'unica versione: si tratta della commissione paritetica. Si stanno negoziando gli ultimi punti, con il voto finale previsto la prossima settimana al Senato, il 5 novembre, poi il 7 all'Assemblea Nazionale. Dovrebbe poi entrare in vigore, per l’aspetto fiscale, dall’inizio del 2025.

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