DayFR Italian

Bilancio: i deputati rifiutano l’aumento della tassa sull’elettricità – 18/10/2024 alle 07:11

-
>

I deputati della Commissione Finanze hanno continuato giovedì il loro lavoro per svelare la legge finanziaria 2025, respingendo in particolare l’aumento della tassa sull’elettricità, l’aumento della sanzione automobilistica e l’aumento delle tasse sulle caldaie a gas (AFP / Alain JOCARD).

I deputati della commissione Finanze hanno continuato giovedì il loro lavoro per svelare la legge finanziaria 2025, respingendo in particolare l’aumento dell’imposta sull’elettricità, l’aumento della sanzione automobilistica e l’aumento delle tasse sulle caldaie a gas.

I deputati hanno cancellato un articolo che prevedeva la possibilità di dare al governo la possibilità di tassare l’elettricità a un livello superiore rispetto al periodo precedente la crisi energetica, adottando due emendamenti di cancellazione: uno presentato dal Raggruppamento Nazionale, il secondo presentato poi ritirato dal Consiglio Destra repubblicana, prima di essere assunto dal presidente della Commissione Finanze Éric Coquerel (LFI).

Il progetto fiscale, per il quale il governo spera di raccogliere 3 miliardi di euro, sarà però esaminato con attenzione in emiciclo, dove i deputati partiranno dal testo iniziale del governo.

Bercy, che vuole così porre fine allo scudo tariffario messo in atto durante la crisi inflazionistica, promette infine una riduzione del 9% della tariffa “per le famiglie alla tariffa di vendita regolamentata (TRV) o ai contratti indicizzati a questa tariffa”, a causa alla riduzione del costo dell’energia.

Poco prima nel pomeriggio, i deputati avevano approvato la cancellazione di un articolo che prevede una riforma della tariffa preferenziale per l’accesso all’elettricità nucleare, conosciuta come Arenh, che scomparirà alla fine del 2025.

Anche il deputato macronista David Amiel ha fatto adottare un emendamento per armonizzare l’IVA sugli impianti fotovoltaici, con l’obiettivo dichiarato di favorire la crescita del settore. Quanto al socialista Philippe Brun, ha adottato un’imposta dello 0,3% sulle operazioni speculative di acquisto e rivendita di elettricità.

– “Costo ecologico” –

I deputati hanno inoltre adottato una versione rafforzata del “Crim”, un contributo sugli affitti inframarginali dei produttori di elettricità che avrebbero realizzato profitti eccezionali grazie all’impennata dei prezzi dell’energia in seguito alla guerra in Ucraina. Inizialmente si prevedeva un incasso di 12,3 miliardi di euro, ma la performance è stata ampiamente deludente.

Il relatore generale Charles de Courson (Liot), tuttavia, stima che la misura introdotta dalla LFI “non porterà nulla” perché da allora “i prezzi sono diminuiti”, riducendo la base potenziale di questa imposta.

Un po’ più tardi in serata, su iniziativa della destra e con il sostegno della RN, i deputati hanno cancellato un articolo che prevedeva un aumento della sanzione automobilistica per i veicoli a benzina e diesel. Il relatore generale sul bilancio Charles de Courson (Liot) si è detto piuttosto favorevole a questa eliminazione, denunciando una riforma “eccessiva” che potrebbe colpire fino all'”80%” dei veicoli.

Eliminazione anche dell’articolo che prevedeva l’esclusione delle caldaie a gas dal campo di applicazione dell’Iva ridotta al 5,5% o al 10%, per tassarle all’aliquota intera del 20%, tramite emendamenti del campo macronista, RN e LR.

I deputati, invece, hanno adottato un emendamento che crea una “tassa chilometrica per integrare il costo ecologico dei prodotti importati”, su proposta della sinistra e con il sostegno della RN.

Volevano assoggettare all’Iva gli affitti degli alloggi turistici ammobiliati, creare una “Iva circolare” per il settore delle riparazioni, introdurre un’Iva al 5,5% per i “primi kilowatt, necessari alla vita e alla dignità”, come per le nuove costruzioni di case popolari e interventi realizzati negli alloggi sociali esistenti.

Un emendamento ha introdotto un’IVA allo 0% nei territori d’oltremare per i prodotti essenziali inclusi nel sistema di scudo qualità-prezzo (BQP).

In mattinata i parlamentari hanno approvato un emendamento che rafforza la “tassa di uscita”, una tassa creata nel 2011 per frenare l’esilio fiscale dei contribuenti, ma che era stata notevolmente allentata nel 2018 dalla maggioranza macronista. Approvata anche la creazione di un nuovo scaglione fiscale per le successioni superiori a 3,6 milioni di euro, tassate al 49%, rispetto all’attuale aliquota massima del 45%.

Related News :