L’esercito israeliano afferma di aver eliminato l’intero alto comando di Hezbollah

In un’intervista esclusiva rilasciata al canale americano in lingua araba “Al-Hurra”, il portavoce dell’esercito israeliano, generale di brigata Daniel Hagari, ha fatto una rivelazione: l’eliminazione totale dell’alto comando di Hezbollah.

Hagari ha presentato un dettagliato organigramma della leadership di Hezbollah, sottolineando che questa struttura, che ha paragonato ad un “alveare”, è stata completamente smantellata dalle forze israeliane. Tra le figure chiave menzionate figurano Hassan Nasrallah, definito “il più grande terrorista del Medio Oriente”, Ibrahim Aqil e Fouad Shukr.

Il portavoce ha spiegato la strategia israeliana in tre parti: la continua eliminazione dei leader di Hezbollah, la distruzione delle capacità militari dell’organizzazione, compresi i suoi missili balistici e i droni nascosti nei villaggi sciiti nel sud del Libano, a Dahieh, a Beirut e nella valle della Bekaa. E infine la prevenzione dell’ingresso di armi in Libano, con una stretta sorveglianza del confine siro-libanese. Hagari ha anche sottolineato il ruolo dell’Iran, accusando il regime di Teheran di finanziare Hezbollah per un miliardo di dollari all’anno e di minacciare non solo Israele, ma anche diversi paesi arabi sunniti della regione. L’ufficiale israeliano ha rivolto un appello al popolo libanese, esortandolo ad allontanarsi dalle zone in cui Hezbollah potrebbe nascondere le sue armi, avvertendo che qualsiasi casa che ospiterà missili sarà presa di mira.

La rivelazione arriva nel mezzo delle crescenti tensioni tra Israele e Iran, con Hagari che afferma che Israele non resterà a guardare di fronte agli attacchi di missili balistici sul suo territorio. Egli ha sottolineato che il conflitto non è contro il popolo iraniano, ma contro il regime di Teheran.

Infine, Hagari ha concluso sottolineando l’importanza di neutralizzare tutte le forze iraniane presenti nella regione, presentandolo come un interesse non solo di Israele, ma del mondo intero, di fronte alla minaccia rappresentata dai missili e dai droni iraniani per l’Europa e l’Europa. l’Occidente.