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la vita frenetica di Lucie Retail, poliamputata

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Lucie Retail, a casa sua, il 4 ottobre 2024, a Blain (Loira Atlantica).

lucie Retail torna a ballare. Senza piedi né mani, senza complessi. Una volta al mese, questa madre single di tre bambini esce di casa a Blain (Loira Atlantica) con le sue protesi e salta sulla sua macchina automatica, diretta a Vertou, a un’ora di distanza, dove l’aspetta una cosiddetta “maestra di danza” intuitivo”. Un video postato sul suo account Instagram la mostra al centro di un pavimento in parquet, mentre dondola con grazia i suoi quattro arti incompleti al suono di una romanza in inglese. Lucie Retail si esercitava “prima” a ballare. Niente può privarlo oggi. Né le leggi dell’equilibrio né il veleno dello sguardo dell’altro.

Poliamputata, questa ex commessa di 43 anni lo è diventata a causa di una zanzara, durante un viaggio in Africa all’inizio del 2023. Una grave malaria ha poi portato alla necrosi delle sue estremità. Al medico che le raccontava dell’obbligo insopportabile di tagliarle mani e piedi, lei rispose non senza umorismo: “Non faceva parte del programma. »

seguito “tre mesi di disperazione” il cui culmine fu la partenza del suo compagno – cosa che, alla fine, non avvenne “Non una grande perdita: era violento e infedele”afferma. Poi è arrivata l’accettazione e la decisione di contrastare “l’idea diffusa che una persona disabile sia necessariamente povera e depressa”. Quante volte, dopo l’operazione, gli è stato detto, senza sensibilità, che il suo ” posto, [on] avrebbe preferito morire” ? Non lo sto immaginando per un secondo “trascorri le tue giornate mangiando gelato sotto il piumone mentre guardi Netflix”Lucie Retail ha scelto di vivere. A cento all’ora.

“La grazia nell’orrore”

La privazione delle funzioni di presa e di locomozione non le ha impedito, a settembre, di scalare la vetta del Taillon (3.144 metri), nei Pirenei, su iniziativa di un’associazione di amputati. Né per partecipare a una sfilata organizzata da un marchio di pale sportive. Ai Giochi Paralimpici di Parigi 2024, la sua testimonianza ha irradiato la cerimonia di apertura: “Ho un corpo che è sopravvissutol’abbiamo sentita dire sui maxischermi dello Stade de . Non corrisponde più ai codici della femminilità. Ma è più forte e più bello di quanto non sia mai stato. » Invitata dall’UNESCO a una conferenza internazionale sull’inclusione delle persone con disabilità, è riuscita a ribadire l’idea che il famoso “sguardo dell’altro” pone meno un problema di “la visione che le persone disabili hanno di se stesse”.

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La sua riflette l’immagine invertita della sua vita precedente. La crisi di mezza età aveva colto questa direttrice delle esportazioni di un’azienda di Nantes che produce prodotti per la disinfezione e l’igiene: divorzio dal padre dei suoi figli, licenziamento convenzionale dal suo datore di lavoro… La sua quadrupla amputazione fu poi una rivelazione: “La consapevolezza di aver passato la vita cercando di controllarlo, agitandomi in tutte le direzioni, cercando prestazioni, cercando di diventare una brava persona”apre.

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