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L’Helvetia ottiene dall’agenzia AM Best il rating di credito «a+».

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I tagli dei tassi decisi dalla Banca nazionale svizzera (BNS) hanno allentato le condizioni per la concessione di mutui immobiliari, ha osservato il comparatore online Comparis. I tassi sui mutui fissi a 10 anni si sono dimezzati rispetto ai massimi del 2022.

Nel terzo trimestre, i tassi medi decennali calcolati da Comparis si sono collocati tra l’1,5% e il 2,0% per le ipoteche fisse e tra l’1,6% e il 2,0% per i prestiti basati sul Saron, secondo il rapporto periodico pubblicato giovedì.

Questo livello relativamente basso ha generato una forte domanda, con il 72% degli intervistati che hanno sottoscritto un mutuo immobiliare scegliendo un mutuo a tasso fisso di dieci anni, rispetto al 40-50% dei due trimestri precedenti. La percentuale delle scadenze medie – da quattro a sei anni – si è dimezzata su tre mesi, al 14%. I mutui triennali, compreso il Saron, sono stati ridotti al minimo, portandoli al 7%, rispetto al 20% precedente.

Nonostante i tagli dei tassi decisi dalla BNS, i mutui a tasso fisso restano meno costosi rispetto a quelli di Saron, ma i margini di negoziazione si sono evoluti. “La prospettiva di un continuo calo dei tassi prevista dai mercati ha avuto un effetto positivo da giugno sulle condizioni delle ipoteche fisse, i cui tassi hanno registrato un netto calo”, osserva Dirk Renkert, specialista in denaro presso Comparis, citato in il comunicato stampa.

Tendenza al ribasso ininterrotta

Da giugno il calo dei tassi indicativi dei mutui decennali prosegue in modo decrescente, senza alcuna interruzione di tendenza. Alla fine del terzo trimestre ammontavano all’1,81%, in calo di 0,33 punti percentuali rispetto a fine giugno. Per i tassi a cinque anni Comparis è arrivato all’1,68%, ovvero 0,36 punti in meno su tre mesi. All’inizio di gennaio questi due tassi indicativi hanno raggiunto rispettivamente il 2,26% e il 2,13%.

A fine settembre il rendimento delle obbligazioni decennali della Confederazione si attestava allo 0,41%, in calo di 0,25 punti percentuali dall’inizio dell’anno, indica il comparatore online.

A settembre la BNS ha tagliato il tasso di riferimento di 0,25 punti percentuali, la terza riduzione consecutiva di questa portata, all’1%. Anche le principali banche centrali stanno seguendo la strada dell’allentamento monetario, la Federal Reserve americana (Fed) ha “sferrato un duro colpo” abbassando il tasso di 0,50 punti e puntando ora al 4,75-5%, ricorda il comunicato stampa. La Banca Centrale Europea (BCE) ha fissato il tasso di riferimento al 3,5% dopo una riduzione di 0,25 punti.

Questo articolo è stato pubblicato automaticamente. Fonti: ats/awp

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