“Ratan Tata, addio e grazie”, titolo quotidiano L’espresso indiano sulla prima pagina dell’edizione di giovedì 10 ottobre. La sera di mercoledì 9 ottobre, il Paese ha appreso la notizia della morte dell’industriale Ratan Tata, 86 anni, che guidava da più di vent’anni il gruppo che porta il suo nome e le cui attività spaziano dal sale alla tavola all’acciaio, passando per tè, hotel di lusso e persino autovetture. L’iconico conglomerato è presente in tutti i settori della vita indiana.
Ratan Naval Tata, presidente emerito della società madre Tata Sons, guidò il gruppo durante la liberalizzazione economica dell’India negli anni ’90 e “guidarono successivamente la sua espansione globale”, indica il quotidiano indiano. Succedette a JRD Tata come presidente di Tata Sons nel 1991.
Frenesia di acquisizioni
Poi, all’inizio degli anni 2000, inizia a trasformare il gruppo in un’azienda globale con una prima acquisizione emblematica: il produttore britannico di tè Tetley. “Tata ha poi intrapreso una serie di acquisizioni, comprando non meno di tre dozzine di aziende piccole e grandi”. Acquistò anche gli iconici marchi britannici Jaguar e Land Rover.
“Il cibo di papà
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