Il governo francese ha presentato giovedì un progetto di legge finanziaria (PLF) per il 2025 che prevede uno sforzo di bilancio di 60,6 miliardi di euro attraverso una riduzione della spesa pubblica (41,3 miliardi) e un aumento delle entrate fiscali (19,3 miliardi).
Dopo lo slittamento previsto al 6,1% del Pil quest’anno, l’obiettivo è ridurre il deficit pubblico al 5% a partire dal 2025, quindi al di sotto del limite del 3% tollerato da Bruxelles nel 2029. Se non si facesse nulla, questo deficit scenderebbe a quasi il 7%. % l’anno prossimo, secondo il ministro del Bilancio, Laurent Saint-Martin.
Il debito, pari a quasi 3.230 miliardi di euro a fine giugno (112% del Pil), si avvicinerà al 115% nel 2025, mentre la crescita raggiungerebbe l’1,1% come nel 2024.
La bozza di bilancio prevede di contenere la spesa di 40 miliardi di euro. In un Paese campione d’Europa la spesa pubblica continuerà ad aumentare, ma in maniera meno marcata.
Previdenza sociale e pensioni
Lo Stato sarà il maggiore contribuente, per un importo di 20 miliardi di euro. Saranno eliminati 2.201 posti di funzionario pubblico, in particolare nel settore dell’istruzione nazionale, e i ministeri saranno messi a dieta: si chiederà loro di risparmiare 5 miliardi con un emendamento, oltre al congelamento del credito.
Sarà coinvolta anche la previdenza sociale, con un risparmio stimato in 14,8 miliardi di euro. La spesa sanitaria aumenterà comunque del 2,8% per raggiungere i 260,8 miliardi di euro l’anno prossimo.
Tra le principali misure, il governo intende rinviare dal 1° gennaio al 1° luglio 2025 l’indicizzazione delle pensioni di vecchiaia all’inflazione, di circa l’1,8%. Una misura che dovrebbe fruttare 3,6 miliardi di euro ma che sta già suscitando una forte opposizione, soprattutto nelle file del Raggruppamento Nazionale, il cui sostegno è vitale per la sopravvivenza del governo di Michel Barnier.
Si chiede agli enti locali di mettere a disposizione 5 miliardi di euro. “Indignato”, il sindaco di Verdun (Mosa) Samuel Hazard ha proposto “dimissioni diffuse dalle assemblee locali”.
Il bilancio delle Forze Armate, invece, deve aumentare di 3,3 miliardi di euro e arrivare a 50,5 miliardi di euro
Tassa sui più ricchi
Inoltre, secondo Bercy, l’aumento delle tasse raggiungerà i 19,3 miliardi di euro, una svolta dopo sette anni di tagli fiscali.
Circa 65.000 famiglie fiscali tra le più ricche (ovvero lo 0,3% del totale), che guadagnano più di 250.000 euro all’anno per una sola persona, pagheranno per tre anni una sovrattassa che porterà l’aliquota fiscale minima al 20% e dovrà fruttare 2 miliardi di euro. .
Circa 400 aziende con fatturato superiore a un miliardo di euro pagheranno per due anni un’aliquota fiscale sulle società superiore al 25%, una misura che dovrebbe fruttare 8 miliardi di euro nel 2025.
Anche le società di trasporto marittimo, come i trasporti inquinanti, pagheranno i loro costi. La sanzione ecologica sarà inasprita. L’emendamento prevede anche una tassa sui biglietti aerei per 1 miliardo di euro.
agenzie/ash
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