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potrebbe essere necessario rifare il DPE prima di gennaio 2025

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Se in teoria la diagnosi di prestazione energetica (DPE) ha validità 10 anni, fai attenzione se la tua è stata effettuata dal 1 gennaio 2018 al 31 luglio 2021: dal 2025 non sarà più accettata. In questione: un cambiamento significativo nei metodi di calcolo nel luglio 2021.

Se intendi vendere o affittare il tuo immobile, dovrai assolutamente ripetere questa valutazione, che determina la classe di prestazione energetica da A (ottimo) a G (per le case e gli appartamenti più energivori).

Valutazioni riviste per la maggior parte al ribasso

Cattive notizie, soprattutto se si considera che diversi periti immobiliari prevedono di aumentare i prezzi fino al 10% entro la fine dell’anno.

Questo grado da A a G può quindi essere rivisto al ribasso, sapendo che gli aggiornamenti del DPE mirano soprattutto a valutare meglio le perdite energetiche. Anche se non è escluso il contrario, soprattutto per le abitazioni inferiori a 40 mq2 . Una disattivazione, più probabile, potrebbe avere gravi ripercussioni.

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Innanzitutto sul valore dell’immobile, oppure sul divieto di locazione, visto che i setacci energetici di classe G non potranno più essere riaffittati dal 1° gennaio 2025, quelli di classe F tre anni dopo, e nel 2034 per quelli di classe F otterranno la lettera E. Ma anche sulla necessità di effettuare anche un audit energetico.

Diagnosi energetiche estese alla classe E

Infatti, questa forma più precisa di DPE, che consente agli acquirenti di avere una visione d’insieme degli interventi da realizzare per migliorare l’efficienza energetica dell’immobile, era obbligatoria solo per le singole case (e gli edifici posseduti da un unico proprietario) classificate G e F. Deve essere allegato al DPE con la promessa di vendita.

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Dal prossimo anno, il sistema sarà esteso anche alle abitazioni di classe E. Si tratta di 6,5 milioni di unità abitative in più, ovvero poco meno di un quarto delle residenze principali francesi (21,4%) alla fine del 2023, secondo l’Osservatorio nazionale dell’energia Ristrutturazione. Sommato ai voti G ed F, rappresenta quasi il 40% del totale.

Altri cambiamenti a breve?

Dopo queste numerose modifiche, il DPE non è immune da ulteriori cambiamenti. Nel suo discorso di politica generale del 1° ottobre, il primo ministro Michel Barnier ha annunciato di volere un DPE “semplificato”. Una promessa già fatta dall’ex ministro della Transizione ecologica, Christophe Béchu, nel febbraio 2024.

A questo si aggiunge il desiderio di un calendario “adattato”quindi un’eventuale modifica dei termini per la ristrutturazione degli immobili G, F ed E prima del divieto di locarli. “Al Ministero dell’Edilizia è in corso una riflessione” infatti conferma Francia occidentale membro del gabinetto di Valérie Letard.

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