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L’Europa convalida le tasse sulle auto cinesi nonostante la riluttanza della Germania e gli avvertimenti della Cina

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Continua il dialogo

Tuttavia, il regolamento definitivo dovrà ancora essere formalizzato prima del 30 ottobre per entrare in vigore. L’Unione Europea resta aperta ai negoziati con la Cina, volti a trovare una soluzione coerente con le regole dell’Organizzazione Mondiale del Commercio e capace di affrontare le preoccupazioni sollevate dall’indagine europea. Se concordato, l’attuazione di questi diritti potrebbe essere rivista, ma per il momento l’imposta è prevista per un periodo di cinque anni. Pechino, dal canto suo, ha invitato ancora una volta a “ritardare l’attuazione dei dazi doganali e favorire la risoluzione delle controversie e delle tensioni commerciali attraverso il dialogo”.

Pechino si oppone fermamente ai dazi UE sui veicoli elettrici cinesi

Un’Europa divisa sull’argomento

L’attuazione di queste misure ha diviso gli Stati membri. Se dieci paesi, tra cui Francia e Italia, hanno sostenuto la decisione, cinque, compresa la Germania, preoccupata per gli interessi della propria industria automobilistica, hanno votato contro. Volkswagen, Audi, Mercedes e anche BMW temono ritorsioni dalla Cina, mercato dove realizzano una parte significativa del loro fatturato.

Altri dodici paesi, tra cui il Belgio, si sono astenuti. I nostri rappresentanti desiderano mantenere i loro rapporti con la Cina, in un momento in cui Audi Bruxelles è alla ricerca di un angel buyer, ma anche per la presenza della fabbrica Volvo sul suo territorio; il produttore svedese è ora nelle mani del gruppo cinese Geely.

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