La tabella di marcia delle attività della società Cogo è stata presentata il 3 ottobre, a Brazzaville, dal nuovo direttore generale della filiale congolese, Fulbert Dzimbe, al ministro degli Idrocarburi, Bruno Jean Richard Itoua. Le due autorizzazioni rilevate da Cogo sono state precedentemente oggetto di studi e raccolta dati. La società beneficiaria che detiene l’85% di ciascuno dei permessi dovrebbe condividere lo sfruttamento con la Société nationale des Petroles du Congo (15%).
L’investimento previsto è destinato, secondo il direttore generale, Fulbert Dzimbe, ad attività di perforazione. “ Ci sono già stati degli studi, inizieremo direttamente con le trivellazioni. Nel corso dei tre anni avremo un budget di circa 150 milioni di dollari per realizzare quattro pozzi, due per ciascun campo. Sarà completato in base ai risultati di questi pozzi mediante sismica 3D e altri studi per la reinterpretazione », ha indicato questo dirigente petrolifero venuto a rassicurare il ministro di vigilanza sull’impegno della compagnia a rispettare la sua parte del contratto.
La società Cogo, infatti, è una holding con sede in Cina. Ha creato una filiale a livello nazionale, in conformità con il Codice degli idrocarburi del Congo, per poter gestire i lavori. Cogo risponderà sicuramente alla politica delle autorità riguardo alla produzione di petrolio. “ Per aumentare la produzione nazionale dobbiamo essere in grado di aumentare le riserve accertate. Vogliamo sviluppare campi liberi, affinché la produzione possa aumentare e il governo possa avere più margine di manovra e risolvere i problemi del Congolese. » assicura Fulbert Dzimbe.
Questa uscita mediatica del direttore della filiale congolese di Cogo arriva un mese dopo l’incontro a Pechino, in Cina, tra il ministro Bruno Jean Richard Itoua e l’amministratore delegato del gruppo, Li Xue Quan. I due uomini hanno fatto il punto sull’evoluzione dei progetti di petrolio e gas in Congo.
Un punto che attira l’attenzione è quello del permesso petrolifero di Conkouati, situato vicino al Parco Nazionale Conkouati-Douli. Le autorità hanno promesso di garantire che la realizzazione di progetti petroliferi non incida sulla sfera di questa importante area protetta del Paese con i suoi numerosi gorilla di pianura.
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