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Brasile: rete sociale

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L’importo delle multe inflitte al social network X (ex Twitter) inflitte dalla Corte Suprema del Brasile è stato pagato all’ente sbagliato. Prima di considerare una riattivazione della piattaforma nel paese, la somma deve essere trasferita sul conto corretto, ha indicato venerdì la giustizia brasiliana.

In un breve documento, il giudice della Corte Suprema brasiliana Alexandre de Moraes ha scritto che X aveva “presentato una richiesta (…) informando che le multe inflittegli erano state interamente pagate”. Successivamente il gip ha fatto denunciare un deposito di 28,6 milioni di reais (circa 4,8 milioni di euro) effettuato da X, ossia l’intero importo richiesto.

Poiché la somma è stata versata su un conto diverso da quello indicato dai tribunali, Alexandre de Moraes ha ordinato all’entità beneficiaria di “trasferire immediatamente” il denaro sul conto corretto, secondo un verbale della sua decisione.

Decisioni giudiziarie non rispettate

Il 31 agosto il giudice della Corte Suprema brasiliana ha ordinato la sospensione del vecchio Twitter ai suoi circa 22 milioni di utenti brasiliani, accusando la piattaforma del miliardario Elon Musk di non aver rispettato le decisioni legali legate alla lotta alla disinformazione.

La piattaforma è tornata temporaneamente disponibile il 18 settembre, grazie ad una manovra tecnica che ha permesso di aggirare il blocco. X ha spiegato che questo ripristino del suo servizio era un effetto “non intenzionale” di un cambio di server. Ma Alexandre de Moraes ha confutato questa argomentazione e ha inflitto nuove multe a X. Il giorno successivo, il social network era di nuovo inaccessibile in Brasile.

Uno scontro tra un giudice ed Elon Musk

Alexandre de Moraes, tanto potente quanto divisivo in Brasile, è impegnato da mesi in una situazione di stallo con Elon Musk, dopo aver ordinato la cancellazione degli account dei sostenitori dell’ex presidente brasiliano di estrema destra Jair Bolsonaro sospettati di disinformazione.

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Il miliardario aveva gridato alla “censura” e accusato il magistrato di “dittatore”, paragonandolo addirittura a Voldemort, il cattivo della saga di Harry Potter. Ma Elon Musk è stato più discreto sull’argomento negli ultimi giorni e X si è mostrato disponibile a soddisfare i requisiti necessari affinché la sospensione venga revocata.

Il social network si impegna a “proteggere la libertà di espressione entro i limiti della legge” e a rispettare “la sovranità dei Paesi” in cui opera, in un messaggio pubblicato di recente sul suo account dedicato ai rapporti con i governi.

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