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Cosa accadrebbe se si eliminassero le tasse di successione per l’acquisto di nuove abitazioni?

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Le nuove abitazioni sono nel mezzo di una crisi. Per farlo uscire dall’inferno le idee si moltiplicano. Martedì il primo ministro ha parlato della proroga del prestito a tasso zero su “tutto il territorio» durante il suo discorso di politica generale. Tocca ora ai parlamentari occuparsi dell’argomento, a poco più di due settimane dall’inizio dei dibattiti nell’Assemblea nazionale. E stanno emergendo le prime strade, in particolare quella che rischia di piacere alla destra perché riguarda il diritto successorio, ospite a sorpresa delle elezioni presidenziali del 2022.

Ciò comporterebbe l’eliminazione delle tasse di successione per le famiglie che acquistano nuove abitazioni – appartamento o casa. L’idea, lanciata dal governo Balladur negli anni 93 e 94, si sta facendo strada nelle teste dei deputati e del ministro che, senza dichiararsi ufficialmente favorevole, ha citato questa proposta come una soluzione per rilanciare nuove alloggiamento. “In questa fase non esiste un percorso chiaro. Aspettiamo il lavoro di co-costruzione con il Parlamento per vedere quale soluzione otterrà consenso», ha dichiarato Valérie Létard, su RMC, reagendo alle informazioni di BFM Business (vedi sotto, da 0’50”).

Secondo le nostre informazioni, sarebbe favorevole anche il ministro Gabriel Attal, leader dei macronisti all’Assemblea nazionale. Stessa storia nel campo della destra che da diversi anni chiede una riduzione delle imposte sulle successioni e sulle donazioni. I deputati di LR del centrodestra e RN sarebbero pronti a sostenere questa deroga a condizione che sia destinata esclusivamente alle donazioni per consentire questa misura”più efficace, perché l’impatto per le nuove abitazioni e l’interesse degli acquirenti sarebbero più immediatis” come esenzione dall’imposta di successione.

“Eccezionale e temporaneo”

D’altro canto il deficit per le casse statali sarebbe più immediato anche nel caso di un’esenzione dalle donazioni. Da qui l’importanza di colpire quante più famiglie possibile. E tanto più visto che si tratterebbe di un provvedimento”eccezionale e temporaneo per potenziare le nuove abitazioni a partire dal 2025”. «Da più di un anno e mezzo chiediamo l’attuazione di un’esenzione dalle imposte sulle successioni e sulle donazioni. Se invece i parlamentari pensano di esentare esclusivamente le donazioni dei genitori ma anche dei nonni per aiutare i giovani a trovare più velocemente un alloggio, non possiamo che essere favorevoli.», Spiega Didier Bellier-Ganière, delegato generale della Federazione dei promotori immobiliari.

Di cosa si tratta concretamente? Chiunque acquisterà una nuova casa, entro 18 mesi dalla data di entrata in vigore del provvedimento, sarebbe esentato dall’imposta sulle donazioni, fino a un massimo di 150.000 euro (rispetto agli attuali 100.000 euro per le donazioni ai figli) per donatario e per donatore. Perché le esenzioni possono riguardare più donazioni (da genitori a figli o da nonni a nipoti, per esempio). Lo stesso vale per i nonni. A tre condizioni: l’alloggio in questione deve essere l’abitazione principale del donatore, deve essere occupato dal proprietario, dai suoi beneficiari (coniuge o figli) o da un inquilino; infine, dovranno essere rispettati tetti di risorse o di affitto, in caso di locazione, che saranno equivalenti a quelli del sistema Pinel, spento dal 1° gennaio 2025.

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