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Raffreddamento ad immersione: la spagnola Submer raccoglie 55 milioni

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La società spagnola Submer ha appena raccolto 55,5 milioni di dollari per il suo sistema di raffreddamento per server ad immersione. La sua tecnologia promette agli operatori dei data center di ridurre i costi energetici e le emissioni di carbonio.

Il concetto di raffreddamento ad immersione per i data center sta tornando alla ribalta, con la spagnola Submer che ha appena annunciato di aver raccolto 55,5 milioni di dollari.

Il raffreddamento per immersione è una tecnica che consiste nell’immergere i componenti di un server in uno speciale liquido, dielettrico e termicamente conduttivo. Questo processo trasferisce il calore dai server direttamente al liquido, riducendo il fabbisogno di acqua e le emissioni di carbonio, sottolinea Submer nella sua documentazione pubblicata online. L’azienda aggiunge che questo approccio diventa cruciale poiché i metodi tradizionali, come il raffreddamento ad aria o gli attuali sistemi di raffreddamento a liquido, faticano a soddisfare le crescenti richieste dei data center nell’ambiente odierno.

La tecnologia Submer si basa sul raffreddamento ad immersione monofase, in cui il liquido non cambia mai stato, richiedendo poca manutenzione rispetto ad altre tecniche di raffreddamento ad immersione. Il liquido utilizzato ha inoltre il vantaggio di essere biodegradabile, atossico e non infiammabile.

Altre aziende si sono lanciate in questa nicchia, come i pionieri olandesi Iceotope, che hanno iniziato una collaborazione con Schneider Electric nel 2019. Ma Submer spera di distinguersi, soprattutto tra gli hyperscaler. Secondo l’azienda spagnola, dovrebbero essere particolarmente interessati al risparmio energetico e idrico consentito dalla sua tecnica di raffreddamento ad immersione, nonché alla densificazione delle infrastrutture che questo metodo promuove. Submer sostiene che questa densità diventa essenziale in un momento in cui il consumo energetico dei chip supera ormai i 1.000 watt, in particolare a causa della crescente domanda di capacità indotta dall’intelligenza artificiale.

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