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Richiesti 18 mesi di carcere all’amministratore delegato Sadri Fegaier, deliberata il 17 dicembre

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“Penso che Sadri Fegaier sia un maestro nell’arte di convincere, ingannando, senza mentire veramente” pone il pubblico ministero Anne Proust durante le sue richieste. Mercoledì ha chiesto la condanna più severa contro il direttore generale della SFAM. Il pubblico ministero chiede due anni di reclusione con mandato di rinvio a giudizio immediato, di cui sei mesi con sospensione condizionale, e una multa di 300.000 euroil massimo previsto dalla legge. Chiede a Sadri Fegaier di risarcire le vittime e di pagare gli importi dovuti al Tesoro pubblico. Lo chiede anche Anne Proust l’interdizione per cinque anni dall’esercizio dell’attività di procacciatore e dalla gestione di un’impresa. Infine, chiede il sequestro di una parte dei suoi beni, in particolare dei suoi beni a Ratières e Peyrins.

Le lacrime di Sadri Fegaier

L’amministratore delegato della SFAM Sadri Fegaier e sei delle sue società sono sotto processo dal tribunale penale di Parigi dal 23 settembre per pratiche commerciali ingannevoli. Circa 2.000 clienti vittime di detrazioni abusive hanno intentato cause civili. Al bar per il discorso finale dopo le difese dei suoi avvocati, Sadri Fegaier è apparso commosso e in lacrime. Impassibile dall’inizio del processo, questa volta singhiozza. “Mi hai preso tutto, puoi prendermi tutto, non mi interessa” dice. Ripensa alla sua carriera, parla di sua madre sovraindebitata. Il tribunale si pronuncerà il 17 dicembre.

Il pubblico ministero ha applaudito

Anne Proust è stata applaudita dalle parti civili al termine del suo intervento, poco prima della sospensione della seduta. Quasi un centinaio di clienti vittime di detrazioni abusive sono presenti in tribunale per quest’ultimo giorno di udienza.

L’intera questione di questo processo è sapere se l’ex broker assicurativo rumeno si è insediato un sistema di inganno dei consumatori su larga scala all’interno delle sue aziende. Questo sistema comporterebbe dichiarazioni fuorvianti rese ai clienti, in particolare al momento delle richieste di risoluzione dei contratti di abbonamento, o attraverso richieste di rimborso non evase dopo indebite detrazioni. Per il pubblico ministero, “queste pratiche provengono dal management. Si tratta infatti di una strategia aziendale e non del lavoro di zelanti teleoperatori come volevamo suggerirvi al bar”.

Sanzioni previste contro le aziende

Lo chiede anche il pubblico ministero Sanzioni che vanno da poche decine di migliaia di euro a 1,5 milioni per le sei società giudicato durante il processo. Le multe più alte sono previste nei confronti della holding SFK Group e della SFAM, quest’ultima in liquidazione da aprile, mentre la prima è sottoposta a procedimento. Per quanto riguarda l’accusa di ostacolo alle indagini contro Sadri Fegaier, “questo la dice lunga” stima Anne Proust. “Dimostra la volontà di impedire che le indagini vadano bene, e quindi di rivelare ciò che dovrebbe rivelare” continua.

La difesa chiede la scarcerazione

Quattro degli avvocati dell’amministratore delegato hanno preso la parola questo mercoledì pomeriggio. Hanno cercato soprattutto di evidenziare i limiti dell’inchiesta sulla repressione delle frodi, che secondo loro si limitava al solo dipartimento commerciale della SFAM, mentre esisteva anche un dipartimento di qualità incaricato dell’elaborazione delle pratiche.

Sottolineano la confusione delle accuse rivolte al loro assistito e richiamano la presunzione di innocenza, nonostante l’accusa “pressione mediatica”. Volevano inoltre dimostrare che in nessun caso egli può essere ritenuto responsabile di tutti i malfunzionamenti. “Quando abbiamo gruppi come Ardian e BPI che investono nella struttura, abbiamo il sospetto che Sadri Fegaier non sia più l’unico responsabile” lance Me Fabreguettes au tribunal. “Il signor Fegaier viene perseguito come dirigente del gruppo SFK, ma c’è collegialità!” dice Me Chirez.

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