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agenzie postali comunali indebolite da un imminente taglio di bilancio

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Il contratto di presenza postale territoriale, che finanzia le 17.000 filiali La Poste in Francia, dovrà essere tagliato quest’anno di 50 milioni di euro, ha annunciato venerdì 27 settembre il direttore generale del gruppo La Poste.

La sopravvivenza delle piccole agenzie postali dipenderà quindi dalla capacità o meno dei comuni di finanziarle.

Una squadra TF1 si è recata presso uno di questi servizi locali, a Saint-Christoly-de-Blaye (Gironda).

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Le NOI

A Saint-Christoly-de-Blaye (Gironda), i 1.800 abitanti possono contare sulla loro piccola agenzia postale. Qui tutti sono legati a questo servizio locale, cofinanziato da La Poste e dal Comune. “È per la posta raccomandata, i francobolli… La gente non ha solo bisogno di questi servizi, ma anche di parlare”, dice Agnès, impiegata comunale intervistata nel servizio in apertura di questo articolo.

Il futuro dell’agenzia, tuttavia, è incerto. Lo Stato chiede a La Poste di finanziare meno questi piccoli relè postali. Il Comune potrebbe quindi dover farsi carico di tutto. “Lo Stato chiederà ai Comuni di parteciparvi, ma i Comuni hanno un budget del genere?”chiede un abitante di Saint-Christoly-de-Blaye.

“Se siamo riusciti ad aprirlo è anche grazie al cofinanziamento di La Poste, che ci porta poco più di 1000 euro al mese di compenso. Ciò significa che il nostro funzionario, a tempo pieno nella comunità, è a La Poste tutte le mattine dal lunedì al sabato e il resto del tempo in municipio»indica il sindaco della città, Murielle Picq.

Taglio di bilancio di 50 milioni di euro

Se La Poste finanzia interamente i grandi uffici, di solito condivide i costi con i comuni per i piccoli enti comunali. Il contratto di presenza postale territoriale, che finanzia le 17.000 filiali di La Poste in Francia e le consente di adempiere alla sua missione di servizio pubblico, ammonta a circa 170.000 euro all’anno, ma quest’anno dovrà essere tagliato di 50 milioni di euro, ha annunciato il direttore generale di La Poste Gruppo Poste di venerdì, riferendosi a “un vero dramma per il futuro di questi punti di contatto”.

“Potremmo aver pensato, inizialmente, che questi 50 milioni sarebbero stati tagliati dal bilancio 2027, ma sono tagliati dal bilancio 2024, quindi quello attualmente in fase di attuazione. Questo ci fa temere oggi che non saremo più in grado di garantire adeguatamente le missioni di servizio pubblico”reagisce Stéphane Travert, deputato della Manica.

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“La CGT protesta contro questo annuncio che va chiaramente contro gli interessi della popolazione e dei lavoratori delle poste, i cui posti di lavoro sono in pericolo”, ha reagito il sindacato in un comunicato stampa, invitando “per fare del 1° ottobre una grande giornata di mobilitazione per il servizio pubblico”. “Sia da parte della direzione di La Poste che dello Stato, le missioni di servizio pubblico vengono svolte esclusivamente attraverso il prisma del profitto”da parte sua ha denunciato PTT Sud, chiedendo un ampio dibattito sul futuro del servizio pubblico postale.


La redazione di TF1info | Relazione: Christine Chapel, Anaïs Lebranchu, Alexandra Vieira

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