In Sudafrica, il presidente Cyril Ramaphosa ha finalmente firmato la legge sull'istruzione, approvata prima delle elezioni di maggio scorso, questo venerdì, nonostante l'opposizione dei partiti del governo di coalizione. Per evitare di far implodere questo governo di unità nazionale, il capo dello Stato ha cercato di trovare un compromesso.
Con il nostro corrispondente a Johannesburg, Claire Bargelès
Si tratta di due articoli della legge che hanno scatenato un conflitto tra l'ANC, il partito al governo, e la Democratic Alliance. Riguardano, tra le altre cose, una certa perdita di autonomia delle scuole pubbliche nella scelta della lingua di insegnamento, poiché ora saranno le autorità provinciali ad avere voce in capitolo.
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Il secondo partito politico del Paese teme che ciò possa portare a un declino dell'afrikaans, una lingua derivata dall'olandese, parlata all'epoca dai coloni.
Il presidente si pone così come maestro della negoziazione, un ruolo che ha svolto anche durante la transizione alla fine dell'apartheid.
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