Due anni dopo aver annunciato di essere affetto dal morbo di Parkinson, il danese Lars von Trier, grande nome del cinema d'autore contemporaneo, girerà un nuovo film, secondo i documenti consultati giovedì dall'AFP.
Il suo progetto, intitolato “After”, ha ricevuto 1,3 milioni di corone (circa 174.000 euro) di finanziamenti dal Danish Film Institute (DFI), secondo un elenco pubblicato da quest'ultimo.
Secondo il DFI, Lars von Trier, 68 anni, è anche lo sceneggiatore di questo lungometraggio prodotto da Zentropa.
Non si conoscono ulteriori dettagli riguardanti il progetto.
A luglio, uno dei suoi attori preferiti, lo svedese Stellan Skarsgård, ha dichiarato al quotidiano online Taxidrivers che von Trier stava lavorando al suo nuovo film “da casa”.
“After” sarà il quindicesimo lungometraggio del regista danese dopo la laurea alla Copenhagen Film School nel 1982.
Appassionato di humor nero, il nativo di Copenaghen aveva affermato in un post su Instagram, ora cancellato, che “con un pizzico di fortuna, dovrebbero (…) rimanere (in me) alcuni film decenti”.
Il padre di quattro figli, che ha la parola “FUCK” tatuata sulle dita, non si è mai tirato indietro di fronte alle polemiche.
Nel 2011, von Trier affermò di aver capito Hitler “un po’” al Festival di Cannes durante la presentazione del suo film “Melancholia”.
Fu subito bandito dalla Croisette ma, pur rimanendo in concorso, il suo film valse alla sua interprete Kirsten Dunst il premio come migliore attrice.
Il danese, padre con Thomas Vinterberg di “Dogma” che predicava la sobrietà formale nel cinema, a contatto diretto con la realtà, si è subito scusato, insistendo sul fatto di non essere “né antisemita, né razzista, né nazista”.
Ha diretto anche “Dogville”, “Nymphomaniac” e “The House that Jack Built” e ha ricevuto la Palma d'Oro a Cannes nel 2000 per il suo film “Dancer in the Dark”.
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