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due famosi manager preoccupati per le prospettive di investimento sui mercati

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I due manager di punta, Ray Dalio, fondatore di Bridgewater, e Lim Chow Kiat, responsabile del fondo sovrano di Singapore, sono cauti sulle prospettive future per i mercati globali. Dalla Cina agli Stati Uniti all’intelligenza artificiale, i due manager hanno espresso le loro preoccupazioni al Milken Institute Asia Summit 2024 di Singapore.

Ray Dalio, a capo del colosso Bridgewater Associates (160 miliardi di dollari di asset in gestione), sottolinea che l’impatto delle tensioni politiche/geopolitiche e il cambiamento climatico rappresentano un insieme di fattori che determinano incertezza. Con l’incertezza arriva il rischio, soprattutto perché “le sorprese sono più al ribasso che al rialzo” secondo il miliardario americano.

Da parte sua, Lim Chow Kiat, CEO del fondo sovrano di Singapore GIC (770 miliardi di dollari di asset in gestione) sostiene un approccio più selettivo nella ricerca di opportunità di investimento piuttosto che fare massicce allocazioni sui mercati. Gli Stati Uniti restano un mercato chiave per GIC, qualunque sia l’esito delle prossime elezioni. Secondo il CEO, il settore privato americano comprende “molti buoni asset in cui dovremmo investire“.

Inoltre, il signor Lim ha affermato di aspettarsi di trarre vantaggio dall’uso produttivo dell’IA. Tuttavia, mette in guardia contro le valutazioni elevate delle aziende in fase iniziale nel settore. Ricordiamo che l’esposizione di GIC al mercato statunitense ammonta al 39% del portafoglio totale del fondo sovrano secondo un rapporto di marzo 2024, ovvero circa 300 miliardi di $.

Le preoccupazioni sono piuttosto orientate verso la Cina, sebbene i due veterani degli investimenti abbiano ribadito la loro volontà di restare investiti dall’altra parte del Pacifico. Il rallentamento economico, l’eccessivo indebitamento e le tensioni geopolitiche, in particolare attorno a Taiwan, oscurano le prospettive di crescita della seconda economia mondiale. Ricordiamo che l’indice Hang Seng (Hong Kong) esce da quattro anni consecutivi di declino e quest’anno è appena in territorio positivo.

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