Contro l'esilio fiscale e le tasse greche?
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Contro l'esilio fiscale e le tasse greche?

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LLa settimana scorsa vi abbiamo raccontato come, in Gli uccelli di Aristofane, due ateniesi stanchi di sopportare il circo politico in atto nella loro città (il vantaggio della civiltà degli antichi greci è che possiamo proiettarci lì senza difficoltà) decisero di salpare. E poiché questa è forse una tentazione tra i nostri connazionali, ansiosi di futuri aumenti delle tasse, vorremmo proporre una soluzione: le tasse ateniesi, appunto! Ad Atene, infatti, non esistevano tasse dirette, se non per gli stranieri residenti nella città-stato, o in caso di guerra. Veniva allora riscossa una tassa eccezionale, laeisforasolo indicizzato sul capitale. Ma la cosa più interessante per noi è stata la “liturgia” (leiturgia), un'imposta indiretta riservata ai più ricchi, che si occupavano del finanziamento e dell'organizzazione di spettacoli teatrali, della manutenzione di navi da guerra o di impianti sportivi. Un onere finanziariamente importante, certo, ma molto onorario. I ricchi greci, del resto, sapevano dove andavano a finire i loro soldi, e potevano persino essere orgogliosi di assumersi queste spese in nome dell'interesse generale. Qual è il significato di leiturgialetteralmente” cosa si realizza per le persone “. Un modo per riarmare il consenso alla tassazione? §

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