Quali sono le possibilità di sopravvivenza dei pesci catturati con metodi no-kill? – Il mio blog
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Quali sono le possibilità di sopravvivenza dei pesci catturati con metodi no-kill? – Il mio blog

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Un pesce catturato e poi rilasciato può sopravvivere facilmente? Quali potrebbero essere le conseguenze della pesca no-kill sull'animale? Sciences et Avenir fa il punto.

Si tratta di una pratica di pesca che si sta sviluppando in Francia, nota come no-kill. Ma “Se un pescatore rilascia in acqua un pesce preso con l'amo, quali sono le sue possibilità di sopravvivenza?”chiede Gerard Content sulla nostra pagina Facebook per la domanda dei lettori della settimana.

Diversi fattori coinvolti

Il rilascio di un pesce che è stato catturato è chiamato pesca “no-kill” o “catch and release”. Molti studi scientifici sulla pesca “no-kill” hanno esaminato la mortalità dei pesci rilasciati, incluso uno pubblicato sulla rivista Recensioni in Scienze della Pesca. Ci sono molti fattori che influenzano questa mortalità. Facciamo il punto.

In primo luogo, la sopravvivenza dei pesci dopo il rilascio può dipendere dalle condizioni ambientali locali. La temperatura dell'acqua è un fattore molto importante: poiché i pesci sono “pochilotermi” (la loro temperatura corporea è simile a quella dell'ambiente esterno), i bruschi cambiamenti di temperatura correlati alla cattura possono avere un impatto significativo sul loro metabolismo.

E lo studio evidenzia che la mortalità aumenta con la temperatura. Ciò è in particolare legato al livello di ossigeno disciolto nell'acqua, che diminuisce con l'aumento della temperatura: bassi livelli di ossigeno possono portare a un recupero ridotto per i pesci rilasciati.

Anche il tipo di amo entra in gioco: che sia singolo, doppio o triplo, provoca danni variabili. Un amo doppio o triplo è anche probabile che allunghi i tempi di manipolazione a causa della sua penetrazione. E l'ardiglione presente su alcuni ami (contrappunto che impedisce all'animale di slamare) aumenta ulteriormente la difficoltà rispetto agli ami senza ardiglione.

Per quanto riguarda la natura dell’esca (naturale o artificiale), essa gioca anch’essa un ruolo nella mortalità: il “no-kill” praticato con esche vive comporterebbe mortalità più elevate rispetto alle esche artificiali o[…]

Per saperne di più su sciencesetavenir.fr

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