Minacciati da una chiusura della scuola materna e da un’altra della scuola elementare, i genitori delle due scuole di Saint-Jean-du-Gard lanciano l’allarme dalla fine di dicembre. Venerdì hanno potuto incontrare il vicedirettore accademico dei servizi educativi nazionali (DASEN), il quale ha comunicato loro che la decisione non era definitiva. Senza negarlo. Genitori e funzionari eletti hanno preso in considerazione nuove azioni.
Martedì sera una decina di genitori si sono presentati all’incontro pubblico in municipio, che avrebbe dovuto riferire all’ispettorato accademico sull’incontro del venerdì precedente. Un’affluenza deludente, sia per gli stessi genitori, sia per gli eletti, che si sono rammaricati che le 1.400 firme della petizione non siano state esposte in modo più concreto. È stato il sindaco Pierre Aiguillpon il primo a presentare le azioni intraprese dal comune dopo l’annuncio della possibile chiusura di due classi.
“Abbiamo fatto diverse riunioni, siamo venuti più volte davanti alla scuola, sono scesi gli eletti della valle… Il deputato ci ha risposto ieri, abbiamo scritto ai tre senatori, abbiamo inviato una lettera congiunta con il presidente dei sindaci rurali di Gard e stasera in consiglio comunale abbiamo appena votato una mozione contro la chiusura delle lezioni». Il tutto chiedendo più coesione ai genitori, per non farlo “creare minoranze e conflitti”.
Al contrario, i genitori hanno riferito dello scambio “cortese”venerdì scorso a Nîmes, con l’assistente del Direttore accademico dei servizi educativi nazionali (DASEN). Chi ha detto loro che, nonostante ciò che potrebbero aver sentito dal collegio elettorale, “nessuna decisione è stata presa”. I servizi dell’Educazione Nazionale hanno dato un calendario delle decisioni ai genitori, con l’annuncio delle previste chiusure ai sindacati il 10 febbraio, e il CDEN (Consiglio dipartimentale dell’Educazione Nazionale) l’11 marzo, che ratificherà le decisioni.
I genitori hanno anche sentito che la media è di 24 studenti per classe nel dipartimento (si aspettano una media di 24,5 studenti alle elementari il prossimo anno e più di 26 alla scuola dell’infanzia con chiusura delle classi in ogni scuola, ndr). Anche i funzionari dell’Istruzione nazionale hanno indicato che Saint-Jean-du-Gard non lo è “Solo 5° nella categoria rurale e il nostro indice di posizione sociale non è male”. I cinque genitori presenti sono rimasti soddisfatti del colloquio, ma hanno voluto discutere le azioni da intraprendere tra metà febbraio e metà marzo.
“Abbiamo anche sentito “Non si tratta di cifre, i vostri figli non sono cifre”, continua una mamma. Ma in realtà tutto si basa su quello. Hanno anche elogiato i meriti del doppio livello”. Pur specificando che la chiusura delle classi comporterebbe necessariamente il rifiuto della scolarizzazione per i bambini di due anni. “Ci è stato detto che non dovevamo usare questi bambini per riempire le classi”.
È prevista una lettera al prefetto, lui che firma eventuali aperture e chiusure, “anche se è a conoscenza dei nostri argomenti”. “Assicuratevi che le 1.400 persone che hanno firmato la petizione siano della valle, consiglia l’ex sindaco Michel Ruas altrimenti se ne fregheranno della prefettura”. Rappresentante del settore educativo del sindacato Force Ouvrière, Isabelle Chenou spiega le azioni che le sembrano più rilevanti, in particolare la presenza fisica dei genitori durante le riunioni decisionali dipartimentali del 10 febbraio e dell’11 marzo. “Da parte mia approfondirò il tema con deputato e senatori”ha impegnato il sindaco, Pierre Aiguillon. Il quale ha ricordato che, da parte sua, aveva rifiutato per un anno qualsiasi esenzione scolastica affinché ogni comune potesse preservare la propria scuola.