Nel 2024, le politiche monetarie su entrambe le sponde dell’Atlantico avranno finalmente avuto traiettorie simili. Infatti, effettuando questa settimana il terzo taglio dei tassi per quest'anno, la Federal Reserve americana (Fed) ha finalmente abbassato i suoi tassi allo stesso ritmo della Banca Centrale Europea (BCE). Anche se la Fed è stata più aggressiva all’inizio del ciclo di tagli dei tassi, con un taglio iniziale di 50 punti base lo scorso settembre, le due banche centrali hanno entrambe abbassato i loro tassi di 100 punti base nell’intero 2024.
Da una parte dell’Atlantico…
Il recente calo dei tassi di interesse è dovuto principalmente al calo dell’inflazione negli Stati Uniti e nell’Eurozona. Le proiezioni di crescita e inflazione, recentemente aggiornate dalle due banche centrali, segnalano però un cambiamento per il 2025. In particolare, la Fed potrebbe adeguare i propri tassi a un ritmo diverso da quello della BCE.
Le proiezioni di crescita e inflazione, presentate questa settimana dalla Fed, mostrano un leggero miglioramento delle previsioni di crescita nel 2025, ma anche un’inflazione superiore alle stime di settembre (tasso di inflazione PCE core del 2,5% rispetto al 2,2% precedente). Questi aggiustamenti nelle previsioni economiche hanno portato diversi membri della Fed a rivedere le loro aspettative riguardo ai futuri movimenti dei tassi di interesse. Le proiezioni dei membri del Comitato di politica monetaria, incluse nel “dot plot”, indicano ora che per il 2025 sono previsti solo due tagli dei tassi, di 25 punti base ciascuno, rispetto ai quattro precedenti. Questo cambiamento di posizione meno accomodante da parte della Fed ha generato una forte reazione sui mercati finanziari. A seguito di questi annunci, i mercati azionari hanno chiuso in ribasso e i rendimenti obbligazionari sono aumentati. Sebbene l’orientamento meno accomodante della politica monetaria della Fed sia dovuto principalmente alla revisione delle previsioni di inflazione, anche l’incertezza sulla politica economica della nuova amministrazione Trump potrebbe aver influenzato questo cambiamento.
…e dall'altro
Nella zona euro, si prevede che la BCE mantenga l’allentamento monetario al ritmo attuale. Secondo le proiezioni macroeconomiche aggiornate della BCE, l’inflazione media annua dovrebbe raggiungere l’obiettivo del 2,1% nel 2025, mentre la crescita del PIL dovrebbe aumentare dallo 0,7% nel 2024 all’1,1% nel 2025. Sebbene la BCE rimanga cauta riguardo all’inflazione, in particolare nei servizi, le previsioni di crescita e inflazione sostengono le sue azioni.
Nel 2025, la velocità di riduzione dei tassi potrebbe quindi essere molto diversa tra la Fed e la BCE, con una Fed più cauta e una BCE che continuerà il suo allentamento al ritmo attuale. Tuttavia, è importante notare che, sebbene si prevede che la BCE continuerà la sua azione al ritmo attuale, sta monitorando attentamente le possibili conseguenze delle politiche economiche del nuovo presidente eletto, Donald Trump. Inoltre, la BCE esaminerà attentamente gli effetti del differenziale di tasso derivante da questi diversi approcci di politica monetaria. In questo contesto, non sorprende che Christine Lagarde, presidente della BCE, abbia ricordato che l’istituzione continuerà ad adottare un approccio progressista e resterà attenta all’evoluzione dei dati economici.