Un ex persona in cerca di lavoro, residente a Cerqueux, vicino ad Angers, è comparso il 10 ottobre davanti alla Corte d’appello di Rennes. Quest’uomo, accusato di falso in assegni, lavoro occulto e mancata iscrizione nel registro delle imprese, ha svolto per cinque anni un’attività non dichiarata di vendita di legna da ardere. Questa attività gli ha permesso di generare un fatturato di un milione di euro pur continuando a ricevere l’assistenza sociale.
Vendita informale di legna da ardere, un’attività redditizia
Di fronte alla crescente domanda di legna da ardere, soprattutto in un contesto di costi energetici in aumento, quest’uomo ha visto la sua attività crescere rapidamente. Nata inizialmente per integrare il reddito, la vendita di legna da ardere si è evoluta fino a generare un fatturato medio di 200.000 euro all’anno. La legna da ardere, apprezzata per il basso costo e la disponibilità nelle zone rurali, ha permesso a questo imprenditore informale di trarre vantaggio da un mercato in forte espansione.
Tuttavia, questa attività non è mai stata dichiarata alle autorità fiscali né iscritta nel registro delle imprese. Inoltre, l’uomo ha continuato a ricevere l’indennità di disoccupazione e altri aiuti sociali, costituendo frode. Le transazioni, spesso condotte in contanti, hanno reso difficile per le autorità monitorare questa attività, ma il sospetto alla fine ha portato ad un’indagine approfondita.
Conseguenze legali
Il 10 ottobre l’uomo è comparso davanti alla Corte d’appello di Rennes per rispondere delle accuse di lavoro nascosto, frode fiscale e falsificazione di assegni. Le sanzioni previste comprendono multe ingenti, il rimborso degli aiuti indebitamente ricevuti e la regolarizzazione fiscale degli importi non dichiarati. Inoltre, la falsificazione di assegni potrebbe aggravare le accuse contro di lui, portando a sanzioni più severe.
Questo caso evidenzia l’intensificazione dei controlli da parte dell’amministrazione fiscale e delle agenzie sociali per combattere le attività non dichiarate, in particolare in settori come quello della legna da ardere, dove le transazioni in contanti sono comuni. Queste pratiche, sebbene redditizie nel breve termine, espongono gli imprenditori informali a notevoli rischi finanziari e legali. Questo esempio illustra le sfide dell’economia informale e gli sforzi delle autorità per garantire il rispetto degli obblighi fiscali e sociali, preservando al tempo stesso l’equità tra gli attori economici.
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