La scoperta di una nuova automobile avviene sempre in più fasi ben distinte. Dal primo sguardo su un’immagine generata al computer alle lunghe percorrenze nella vita reale, compresa la scoperta in uno studio lontano da occhi indiscreti e prove “stampa” in condizioni spesso favorevoli, sono tutti momenti che danno forma a un avviso. Inutile dire che ci è voluto molto tempo per formarsi una convinzione sulla nuova Renault 5 elettrica, tra la comparsa della show car nel 2021 e quest’anno di lancio. Tre anni di gestazione per la Losange: sono pochi! – che inevitabilmente ha alzato le aspettative. Ma bisogna riconoscere che, dopo diverse manovre in numerose circostanze, la city car francese non delude. Beneficia addirittura di uno status speciale tra le piccole elettriche, a conferma di tutta l’attenzione posta da Renault su quella che deve “riconciliare il marchio con i francesi e divulgare l’elettrico” come amava annunciare Luca De Meo.
Ben progettato, ben personalizzato
Esteticamente, la R5 elettrica dimostra subito una vera attenzione ai dettagli. Al di là del tratto di matita indubbiamente riuscito, l’indicatore di carica illuminato sul cofano, la complessa firma luminosa anteriore che rimane efficiente e minimalista, ma anche quella posteriore con altrettante lamelle per accentuare l’effetto 3Do anche vernici per il corpo dai riflessi lucidi sono scelte più costose della media di questa categoria dedicata unicamente alla seduzione. Più diffuso, il bicolore non sorprende, ma non è comune la bordatura colorata che mette in risalto il tetto, che dipende anche dal colore della vettura.
Anche nell’abitacolo, la scelta dei materiali di questa nuova Renault 5 elettrica la rende un’auto che si distingue tra le city car. A parte la Mini, che anch’essa riveste gli interni in tessuto e utilizza un nuovo touch screen circolare, difficilmente troviamo un cruscotto originale come quello della francese. La trapuntatura rivolta verso il passeggero e la goffratura sul cielo conferiscono ulteriore esclusività. Sulla scia della R5, ne trarrà beneficio anche la nuova Renault 4, ma è sotto la spinta della “5”. Proprio come la leva del cambio automatico, che qui è personalizzabile anche se questo elemento è solitamente “fisso”.
Per quanto riguarda la guida, la Renault 5 elettrica si distingue dalle altre
Anche tecnicamente la Renault 5 non fa le cose a metà. Se l’autonomia della batteria da 52 kWh della Renault 5 non è un riferimento ma è appena nella media, lo sviluppo del telaio appare molto accurato. Renault ne ha volutamente fatto una vivace city car su strada, con sterzo incisivo, maneggevolezza precisa e un livello di comfort gradevole viste le capacità quasi sportive di questo chip elettrico.. Merito dell’asse posteriore multi-link, ancora una volta una raffinatezza spesso dedicata a categorie superiori. Da menzionare anche il caricabatteria, più sofisticato degli altri. La potenza di ricarica – 11 kW di serie, 22 kW optional e 100 kW in corrente continua – non è nulla di specifico, ma la possibilità di collegare piccoli dispositivi all’auto (scooter, barbecue, telefono, ecc.), o anche di ridistribuire l’energia nella rete urbana – anche se è richiesto il terminale appropriato – sono parte integrante delle capacità di questo R5 e questa è la prima volta. Un’azienda francese che conferma anche la volontà del suo costruttore di tornare a produrre sul proprio territorio, anche se la Mégane E-Tech aveva iniziato a muovere i passi in questa direzione a partire dal 2021.
Come la R5 del 1972, quella del 2024, convertita in elettroni, segnerà una pietra miliare nelle tavolette di Losange. Deve ancora conquistare un numero sufficiente di clienti ogni anno per imporsi come riferimento, ma questa piccola francese ha sicuramente un occhio per i dettagli, per la gioia di chi si è già innamorato di lei o di chi è ancora indeciso.
Confronta le autonomie reali delle migliori auto elettriche secondo il nostro ciclo di misurazione standardizzato. Capacità della batteria, consumo, autonomia, vi diciamo tutto!