(CercleFinance.com) – È una sessione di paradossi: la Germania va male, la Francia è in piena incertezza politica ma l’euro si rafforza del +0,3% contro il dollaro e torna quest’anno a 1,0500 alla vigilia del fine settimana, dopo un nuovo test questa mattina del minimo di 1,046 dollari (e l’Euro è in rialzo del +1% rispetto allo Yen).
Anche il ‘$-Index’ mostra stabilità con un guadagno del +0,1% a 107,1 (ovvero +1% settimanale): guadagna terreno in particolare contro lo yen (-0,7% a 153,7), +0,4% contro la sterlina , poi +0,1% contro lo Yuan (7,2665).
Tuttavia, ha ristagnato rispetto al franco svizzero… che si è deprezzato dello 0,3% rispetto all’euro.
La moneta unica sembra contrastare le incertezze politiche e le prospettive economiche cupe in Germania (crescita zero nel quarto trimestre del 2024 dopo 7 trimestri di recessione).
La “Buba” (Banca Federale Tedesca) abbassa notevolmente le sue previsioni di crescita per gli anni 2025 e 2026.
Le aspettative sul Pil per il 2025 sono divise per oltre 5 (dal +1,1% di giugno al +0,2% di dicembre) e per il 2026 dividono la stima quasi per 2, dal +1,4% al +0,8%.
Sul fronte statistico, secondo il Dipartimento del Lavoro, i prezzi all’importazione negli Stati Uniti sono aumentati dello 0,1% a novembre rispetto al mese precedente (stabili escludendo i combustibili), mentre i prezzi all’esportazione sono rimasti stagnanti (+0,1% escludendo i prodotti agricoli).
In variazione su 12 mesi consecutivi, i prezzi di importazione ed esportazione americani sono aumentati rispettivamente dell’1,3% (+2,3% escluso il carburante) e dello 0,8% (+1,2% esclusi i prodotti alimentari).
In Europa, secondo le stime preliminari di Eurostat, la produzione industriale di CVS è rimasta stabile nell’Eurozona ed è aumentata dello 0,3% nell’UE.
Nell’area dell’euro è aumentato dell’1,7% per i beni d’investimento, è rimasto stabile per i beni intermedi ed è diminuito dell’1,9% per l’energia, dell’1,8% per i beni di consumo durevoli, del 2,3% per i beni di consumo non durevoli.
A settembre 2024 rispetto ad agosto la produzione industriale è scesa dell’1,5% nell’Eurozona e dell’1,4% nell’Ue. Rispetto allo stesso mese del 2023, lo scorso ottobre è diminuito dell’1,2% nella zona euro e dello 0,8% nell’UE.
Sul lato dell’inflazione, i prezzi al consumo in Francia aumentano dell’1,3% a novembre 2024, quindi in leggera accelerazione dopo il +1,2% di ottobre, secondo l’INSEE che conferma quindi la sua stima provvisoria per il mese scorso.
In Germania, secondo i dati CVS, il surplus commerciale è sceso del -20% in ottobre a 13,4 miliardi di euro dopo aver raggiunto i 16,9 miliardi di euro in settembre, ha annunciato Destatis, l’ufficio statistico federale.