Ginevra: raggiunto un accordo sulla tassa automobilistica per correggere la legge

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Tassazione a Ginevra

Bollo auto: raggiunto un accordo per correggere la legge

La commissione tributaria corregge il testo. Lo Stato perderebbe 8,5 milioni. Venerdì si vota al Gran Consiglio.

Inserito oggi alle 17:57

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Vedremo la fine della saga della riforma fiscale automobilistica? Forse. Martedì abbiamo appreso in un comunicato stampa che la commissione fiscale del Gran Consiglio di Ginevra ha chiuso martedì un accordo volto a correggere il progetto iniziale. Votata dal popolo lo scorso marzo, è risultata al momento della sua applicazione attiva aumenti tanto spettacolari quanto inattesi per il 2025. L’accordo di commissione dovrà essere ancora validato venerdì dal Gran Consiglio.

Correzione, non revisione

“All’unanimità, meno due astensioni, la commissione propone misure transitorie e altre durature per apportare un correttivo alla legge”, spiega il deputato centrista e presidente della commissione fiscale Sébastien Desfayes. Concretamente limitiamo gli aumenti fino al 2027. In altre parole, nei prossimi tre anni la tassa automobilistica non potrà più che raddoppiare rispetto al vecchio sistema.

Resta, invece, invariata la situazione degli altri automobilisti che hanno registrato cali o incrementi più misurati. I camper saranno ora classificati solo in base al peso. Infine, per i veicoli vecchi, quelli riconosciuti come tali dall’amministrazione, il sovrapprezzo previsto diminuisce.

Come si vede, tra una revisione completa della legge sulle nuove basi e una rettifica, la commissione tributaria ha scelto dalla sua parte: sono stati corretti solo i difetti del sistema approvato dal popolo in una votazione del marzo scorso.

L’amministrazione ha elogiato

Ricordiamo che, durante l’ultima sessione del Gran Consiglio, volavano nomi di uccelli tra i diversi partiti, così come quello del capo del Dipartimento della Salute e della Mobilità, Pierre Maudet, incaricato del caso. Ma ora va tutto bene. Il presidente della commissione, ad esempio, saluta il lavoro dell’amministrazione, “che sembrava molto stanca” da questo dossier, e del capo dipartimento, Pierre Maudet, “la cui disponibilità è stata totale per questo lavoro”, spiega Sébastien Desfayes.

Tieni presente che il blocco aumenta i costi. Invece dei 120 milioni previsti dall’operazione bianca che avrebbe dovuto rappresentare la modifica della legge, lo Stato riscuoterà l’anno prossimo solo 111,5 milioni di bollo automobilistico.

In ogni caso si riparlerà venerdì del tema che dovrà essere approvato dal Parlamento dopo la votazione sul bilancio cantonale. Questa potrebbe non essere la fine del dibattito se i partiti tornassero con nuovi progetti nel 2025.

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Marc Bretton è giornalista della Tribune de Genève. Ha lavorato nella sezione nazionale e dal 2004 segue le questioni politiche ed economiche per la sezione di Ginevra.Maggiori informazioni @BrettonMarc

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