La Cina ha visto le sue esportazioni crescere meno del previsto a novembre, secondo i dati ufficiali diffusi martedì, in un momento in cui Pechino promette un maggiore sostegno all’economia di fronte alla minaccia delle tasse doganali americane.
Il mese scorso, le vendite all’estero di prodotti e servizi cinesi sono aumentate del 6,7% su base annua, secondo i dati in dollari diffusi dalla dogana cinese.
Si tratta dell’ottavo mese consecutivo di crescita dopo il calo di marzo, ma ad un ritmo molto inferiore a quello di ottobre (+12,7%) e molto inferiore alle aspettative degli analisti intervistati dall’agenzia Bloomberg (+8,7%).
Le esportazioni rappresentano un’importante leva di crescita per la seconda economia mondiale e la loro vitalità incide direttamente sull’occupazione di migliaia di aziende del settore.
Ma la prospettiva di una ripresa delle tensioni commerciali con Washington dopo il ritorno alla Casa Bianca dell’ex presidente Donald Trump, che entrerà in carica a gennaio, preoccupa i leader cinesi.
L’economia globale si trova ad affrontare sfide crescenti a causa della tendenza alla “deglobalizzazione”, ha avvertito lunedì il premier Li Qiang.
A novembre, Pechino ha presentato una serie di misure per stimolare il commercio, tra cui l’estensione dell’assicurazione dei crediti all’esportazione e lo snellimento delle normative commerciali transfrontaliere.
Calo delle importazioni
Dal primo mandato di Donald Trump, la Cina ha ridotto la quota delle esportazioni verso gli Stati Uniti, il che potrebbe limitare gli effetti di una situazione di stallo commerciale.
Le importazioni dalla Cina, dal canto loro, sono diminuite del 3,9% su un anno, secondo le dogane, accentuando il calo osservato in ottobre (-2,3%).
E questo va contro le aspettative del mercato: gli analisti intervistati da Bloomberg prevedevano un leggero rimbalzo dello 0,9%.
La tanto auspicata ripresa economica in Cina dopo la pandemia di Covid alla fine del 2022 è stata breve e meno robusta del previsto.
Attualmente il Paese si trova ad affrontare una situazione economica incerta che frena la spesa delle famiglie, mentre la crisi immobiliare e l’elevata disoccupazione giovanile gravano sul potere d’acquisto.
Il surplus commerciale della Cina è leggermente aumentato a novembre, raggiungendo i 97,4 miliardi di dollari, rispetto ai 95,7 miliardi di dollari di ottobre.
/ATS