Bitcoin ha superato per la prima volta la soglia dei 100.000 dollari giovedì, esattamente un mese dopo l’elezione negli Stati Uniti di Donald Trump, dopo l’annuncio della probabile nomina dell’avvocato repubblicano Paul Atkins alla presidenza della American Securities and Exchange Commission (SEC).
L’“effetto Trump” continua a spingere bitcoin: intorno alle 6:40 di giovedì valeva 102.458 dollari, in aumento del 3,63%, dopo aver toccato poco prima il picco di 103.800,44 dollari.
Un livello del genere, lungi dall’essere immaginato sedici anni fa quando fu creata la moneta, dà un po’ più di credibilità al settore degli asset digitali, a volte oggetto di polemiche, che vede il ritorno del leader repubblicano alla presidenza come una manna dal cielo , soprattutto con Elon Musk al suo fianco.
Dopo aver definito le criptovalute una truffa durante il suo primo mandato, Donald Trump ha cambiato tono durante la sua campagna, finanziando in parte il settore. Adesso giura che farà degli Stati Uniti “la capitale mondiale del bitcoin e delle criptovalute”. Conseguenza: il bitcoin, che il 5 novembre, giorno delle elezioni, si aggirava intorno ai 69.000 dollari, da allora è cresciuto di oltre il 46%.
“La comunità cripto elettrizzata”
Il prezzo del bitcoin è salito addirittura di oltre l’8% nella notte tra mercoledì e giovedì: all’origine di questo attacco di febbre, il presidente eletto ha annunciato di voler nominare l’avvocato repubblicano Paul Atkins a capo della American Securities and Exchange Commission (SEC).
“Questa nomina strategica ha elettrizzato la comunità cripto, rafforzando l’ottimismo su un panorama normativo più accomodante” e più in generale “un approccio indulgente nei confronti del mercato in forte espansione degli asset digitali”, osserva Stephen Innes, di SPI Asset Management.
L’anno scorso, Paul Atkins ha criticato pubblicamente i funzionari della SEC, affermando che avrebbero dovuto essere “più accomodanti” con le società “cripto” e accusando il loro approccio di allontanare gli imprenditori dal mercato americano.
“Paul riconosce che le risorse digitali sono cruciali per rendere l’America più grande di quanto non sia mai stata”, ha commentato Donald Trump sulla sua piattaforma Truth Social.
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Paul Atkins succederà a Gary Gensler, il cui approccio repressivo alle valute digitali ha sollevato perplessità nel settore e le cui dimissioni anticipate a novembre avevano già fatto salire il prezzo del bitcoin.
Mentre la frenesia degli speculatori è ripresa dopo la pausa del Ringraziamento, la prospettiva di una regolamentazione allentata alimenta “la speranza di vedere le criptovalute integrarsi più profondamente nella vita economica”, osserva Samer Hasn di XS.com.
Donald Trump potrebbe anche creare una riserva strategica di bitcoin negli Stati Uniti, soprattutto grazie ai token sequestrati dai tribunali, che legittimerebbero ulteriormente la valuta tra gli altri paesi.
vajo con agenzie