Hyundai non ha mai vinto il titolo di Auto europea dell’anno, ma l’elogio della sobrietà di Inster potrà permettere al coreano di ottenere il suo primo titolo all’inizio del prossimo anno? Possibile. In ogni caso, la Inster ha almeno una possibilità di salire sul podio, che questa volta costituirebbe il secondo nella storia di Hyundai nel COTY (Car of the year), dopo la Ioniq 5 (terza, nel 2022).
Se l’Inster ha le sue possibilità, forse è perché offre qualcosa che molti modelli elettrici attuali non hanno: abitabilità soddisfacente in un formato ultra compatto e con un prezzo contenuto. In realtà parte da soli 25.000 euro.
La leggerezza della macchina, data la sua motorizzazione, è quasi una prova di esotismo in un mondo in cui consideriamo un veicolo elettrico che pesa meno di due tonnellate come una forma di leggerezza. La sobrietà ha tanto più valore in quanto permette a Hyundai di proporre un’auto elettrica a un pubblico per il quale l’acquisto era inconcepibile, a meno di immensi sacrifici in termini di comportamento, di spazio a bordo o di dotazioni. Insomma, una Dacia Spring, un Leapmotor T03 e nient’altro.
Molto ben pensato
Con i suoi 3,83 metri di lunghezza, la Inster potrebbe far sembrare un “gigante” la nuova R5. Ma il suo segreto sta nelle sue proporzioni con piccoli sbalzi che consentirle di presentare un passo di 4 cm maggiore rispetto a quello della Renault 5. E a bordo ci sono numerosi consigli per ottimizzare la modularità. Sedile posteriore scorrevole, buona altezza libera, sedile anteriore completamente ribaltabile per trasportare oggetti lunghi. Anche il sedile del conducente può essere completamente ribaltato! Oltre ad offrire un look divertente e un interno non triste, l’Inster presenta quindi seri vantaggi pratici.
A cui aggiunge prestazioni del tutto onorevoli con poco più di 11 secondi per lo 0-100 km/h, che le permettono di considerare poco più che il semplice caso di utilizzo strettamente urbano. E con soli 1.380 kg, la Inster si avvicinerebbe quasi al peso di alcune city car ibride del segmento B.. Mancherà solo l’autonomia, ovviamente piuttosto ridotta, alle alte velocità (corsia di sorpasso), ma non è questo il suo terreno preferito. Per il resto Hyundai offre qualcosa che, secondo noi, è stato immaginato e progettato con un senso di riflessione su ciò che il grande pubblico si aspetta. Abbastanza per vincere il premio “Auto dell’anno” 2025?
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