Il 78% dei francesi è favorevole alle sanzioni per i genitori dei minorenni autori di reati

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Nell'ambito di un sondaggio CSA condotto per CNEWS, Europe 1 e JDD, i cui risultati sono stati pubblicati sabato 30 novembre, il 78% dei francesi ritiene che i genitori dei minorenni delinquenti debbano essere puniti.

Cresce tra i francesi il desiderio di maggiore severità nei confronti dei giovani delinquenti e delle loro famiglie. Secondo un sondaggio* dell'istituto CSA per CNEWS, Europe 1 e Journal du Dimanche, pubblicato sabato 30 novembre, più di 7 francesi su 10 (78%) sono favorevoli a sanzioni per i genitori di minorenni delinquenti .

Al contrario, il 21% degli intervistati è contrario a questa idea. Nel dettaglio, l'indagine evidenzia una leggera differenza tra gli uomini (79% “sì”) – lo stesso dato della popolazione generale entro un punto (78%) – e le donne (77% “sì”).

I risultati sono più o meno gli stessi a seconda delle fasce d'età, solo quelli tra i 18 ei 24 anni sembrano leggermente meno convinti con un “sì” che vince con il 67%. Si tratta di 21 punti in meno rispetto agli intervistati di età compresa tra 50 e 64 anni (86% “sì”).

Altro elemento interessante, secondo le categorie socioprofessionali, i disoccupati vogliono che siano sanzionati i genitori dei minorenni delinquenti (78% “sì”), così come quelli dei CSP- (78% “sì” anche). Si tratta di un punto in meno rispetto al CSP+ (79% “sì”).

La Francia si ribellò in gran parte

Infine, per quanto riguarda gli intervistati in base alle loro preferenze politiche, il “sì” vince in modo schiacciante per gli intervistati che si sentono vicini alla destra (88%), rispetto a solo il 23% per Insoumise.

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Tra gli intervistati vicini al Rinascimento, l’88% degli intervistati ha risposto “sì” alla domanda. Infine, a destra, i punteggi sono più alti tra i sostenitori del Raggruppamento Nazionale (89%) e ancora più alti per quelli repubblicani (94%).

La Commissione Legge blocca

Se l’idea di “sanzionare finanziariamente” le famiglie dei bambini delinquenti era stata menzionata per la prima volta dal presidente della Repubblica Emmanuel Macron dopo le rivolte del luglio 2023 seguite alla morte del giovane Nahel, da allora è tornata nei dibattiti tra i deputati della Commissione per le Leggi, che martedì scorso hanno ampiamente ridimensionato un testo presentato dal leader dei deputati macronisti Gabriel Attal volto a inasprire la legislazione.

Il testo è stato ampiamente rielaborato dai deputati della sinistra e dal gruppo Liot, che hanno respinto in particolare l'articolo che prevedeva la possibilità di una procedura di comparizione immediata, offerta ai magistrati per giudicare i minorenni dai 16 anni in su per fatti gravi. Un altro articolo chiave è stato cancellato. Essa mirava a non applicare più l'attenuazione della pena, salvo decisione motivata del giudice, ai minori di 16 anni e più, autori di reati gravi e recidivi (attentato intenzionale alla vita, all'integrità fisica o psicologica, violenza sessuale, ecc. ).

Respinto anche un provvedimento volto a rendere i genitori “di diritto solidalmente responsabili per i danni cagionati dai figli minorenni”. “Questo non è assolutamente il testo iniziale che volevamo”, ha lamentato il relatore Jean Terlier (EPR, gruppo macronista presieduto da Gabriel Attal). Il testo, nella sua versione modificata, dovrà arrivare in emiciclo il 2 dicembre.

L'avvio dell'esame in commissione si è svolto però senza difficoltà per i sostenitori del testo. Grazie ai voti del governo e dell'estrema destra, sono stati adottati due articoli che inaspriscono le sanzioni contro i genitori di minorenni delinquenti. Ma al rientro dalla pausa serale, alle 21,30, la commissione si era in parte svuotata, lasciando campo libero ai deputati di sinistra per riscrivere la copia. “È un enorme affronto”, ha reagito dopo il voto l’ex deputato macronista Sacha Houlié, ora tra i non registrati.

“Si è trattato di un pessimo testo che ha minato tutti i principi sulla specializzazione della giustizia minorile”, ha sottolineato il deputato, che ha fatto votare sei articoli aggiuntivi con emendamenti “che privilegiano il preventivo rispetto al repressivo”, limitando con l'esempio l'uso di pubblico unico. Il deputato ambientalista Pouria Amirshahi si è rallegrato che la sinistra e gli indipendenti di Liot siano riusciti a “fallire” il testo del campo macronista che accusa di “fuga reazionaria”.

*Indagine effettuata il 28 e 29 novembre mediante questionario online autosomministrato su un campione rappresentativo a livello nazionale di 1.010 persone di età superiore ai 18 anni, utilizzando il metodo delle quote.

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