Le società autostradali devono “3,8 miliardi di euro agli utenti”

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Thierry Guimbaud, a Parigi, il 18 marzo 2022. BRUNO PRELIEVO/DIVERGENZA

L'Autorità di Regolazione dei Trasporti (ART), presieduta da Thierry Guimbaud dal 30 dicembre 2023, pubblica il suo terzo rapporto sull'economia generale delle concessioni autostradali. Incaricato di monitorare le condizioni di apertura delle attività di trasporto alla concorrenza e l'evoluzione delle tariffe – compresi i pedaggi autostradali –, mette in guardia sul ruolo dello Stato a pochi anni dalla scadenza delle prime concessioni autostradali.

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Controllare il loro buon mantenimento, fare l'inventario dei lavori da eseguire, garantire l'applicazione del contratto è a “un compito arduo in un momento in cui le risorse statali diminuiscono”avverte il suo presidente. Quest'ultimo, ex capo delle Voies navigables de , chiede di prepararsi per quello che verrà dopo: come finanziare e gestire la rete autostradale al termine delle concessioni e più in generale finanziare le infrastrutture dei trasporti.

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L'Autorità di Regolazione dei Trasporti pubblica il terzo rapporto sull'economia delle concessioni autostradali. Ha un tono particolare, perché si avvicina la fine delle concessioni, e voi raccomandate che lo Stato sia particolarmente vigile nell'interpretazione dei contratti. Per quello ?

La legge Macron del 2015 ha dato all'ART il compito di valutare, almeno ogni cinque anni, in una relazione pubblica, l'economicità delle concessioni autostradali. L'ART dovrà inoltre ogni anno fare il punto sulla redditività di queste concessioni e pronunciarsi sulle modifiche e sui nuovi contratti. Ha quindi una visione globale. Siamo però in un momento storico: quello della fine delle concessioni. Tra il 2031 e il 2036 i sette principali termineranno. Il primo sarà quello gestito da Sanef nel nord-est della Francia.

Dobbiamo riuscire in questa fase senza precedenti di fine delle concessioni. Si tratta di una prima volta per lo Stato, con una posta in gioco alta e il rischio di polemiche. Il regolatore fornisce quindi dati per informare il dibattito e difendere i diritti dell'utente, colui che paga i pedaggi. I ricavi ricavati dalle società autostradali vengono utilizzati per coprire le spese di investimento e di esercizio, il costo del debito e la remunerazione degli azionisti. Dovranno, alla scadenza del contratto, restituire l'infrastruttura allo Stato “in buono stato”, dopo aver effettuato tutti gli investimenti previsti da loro. È qui che entra in gioco il bilancio finale. In totale, la posta in gioco nelle trattative sulla fine delle concessioni supera i 10 miliardi di euro per lo Stato.

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