Mercoledì sono stati intervistati il ministro Van der Straeten, insieme ai rappresentanti del Creg, l’organismo federale preposto al controllo dei prezzi dell’elettricità, e di Elia, il gestore della rete di trasmissione elettrica in Belgio. Le domande provenivano da tutte le parti. N-VA, MR, Open VLD, Vooruit, PS, Ecolo-Groen, PTB volevano quante più risposte possibili per ricostruire la cronologia dei fatti. Obiettivo: dimostrare che qualcuno – il ministro? commissari governativi – sapevano che i costi stavano esplodendo ma non hanno fatto nulla.
La cronologia al microscopio
Il progetto Elisabeth ha visto la luce nell’ottobre 2021. Il costo iniziale era di 2,2 miliardi. La Creg aveva già espresso parere negativo. Una prima decisione è toccata al Consiglio dei ministri nel dicembre 2021. Alla fine del 2022 la stima dei costi era già stata aumentata a 3,6 miliardi. Questa informazione è stata trasmessa al Parlamento federale solo a metà del 2023.
A inizio 2024 è arrivata la pratica della concessione demaniale, quel contratto che permette a Elia di occupare un terreno nel Mare del Nord. Il dossier completo preparato dall’amministrazione è stato inviato al ministro il 31 gennaio. L’ispettore delle finanze ha emesso un avviso il 5 febbraio. Il ministro del Bilancio, Vincent Van Peteghem (CD&V), ha dato il suo accordo il 21 febbraio. Il giorno successivo si è svolto un incontro del gruppo di lavoro intergabinetto (IKW). E, infine, la decisione di approvare la concessione fondiaria da parte del governo De Croo in Consiglio dei ministri cade il 1° marzo 2024. A quel tempo, il ministro e gli altri esponenti di Vivaldi pensavano ancora che il costo del progetto fosse rimasto fermo 3,6 miliardi, rispondono.
L’isola energetica Princess Elisabeth costerà molto più del previsto: miliardi di euro di costi aggiuntivi
Il 12 aprile Elia ha segnalato una lettera ricevuta dalla CREG in cui poneva una serie di domande sul loro rapporto tariffario per l’anno finanziario 2023. Il 31 maggio la Creg ha interrogato Elia su un potenziale aumento dei prezzi. L’11 giugno Elia ha risposto alla Creg riconoscendo che effettivamente c’è stato un aumento notevole dei costi (più del 300%).
Novembre 2024, si chiedono i parlamentari. A seguito dell’invasione dell’Ucraina, iniziata il 24 febbraio 2022, il costo dei materiali da costruzione non ha fatto altro che aumentare. Durante tutto questo periodo nessuno pensava che i costi avrebbero seguito la curva del mercato?
Da parte di Elia giovedì la situazione era particolarmente critica. La riunione del consiglio ha finalmente fugato i timori. Il ministro dell’Energia attende di vedere cosa diranno sul progetto gli studi commissionati. Con un po’ di fortuna, il costo delle materie prime potrebbe presto scendere nuovamente. Ma viste le tensioni geopolitiche che si stanno accumulando (presidenza di Trump, guerra in Ucraina, ecc.), le proiezioni sembrano andare nella direzione opposta.