Le importazioni di beni e servizi sono leggermente diminuite
Il principale impulso alla crescita è venuto dal commercio (+1,4%), che ha registrato una notevole espansione dopo quattro trimestri stagnanti. In particolare il commercio al dettaglio ha registrato una crescita vigorosa (+1,0%). In linea con questo sviluppo, i consumi privati hanno registrato un aumento leggermente superiore alla media (+0,5%). Oltre agli acquisti alimentari, è aumentata soprattutto la spesa per l’edilizia abitativa, l’energia e la sanità.
Sono aumentati anche i consumi statali (+0,5%) e gli investimenti in costruzioni (+0,9%), con il corollario di un aumento del valore aggiunto in questo settore (+0,8%).
L’evoluzione, pur timida, della domanda finale interna (+0,2%) si spiega con l’ulteriore calo registrato in numerose categorie di investimenti in beni d’investimento (-1,3%). La spesa per macchinari, veicoli e IT, tra gli altri, è diminuita. Le importazioni di beni e servizi sono quindi leggermente diminuite (-0,4%).
Industria ed esportazioni in difficoltà
Nel trimestre in esame gli altri rami dei servizi hanno registrato andamenti contrastanti. Mentre i settori sanitario e sociale (+0,5%), la pubblica amministrazione (+0,5%) e i servizi alle imprese (+0,2%) hanno dato impulsi positivi, la creazione di valore si è contratta nel settore alberghiero e della ristorazione (-1,0%), riflettendo un calo dei pernottamenti negli esercizi ricettivi svizzeri.
Infine, i servizi finanziari hanno registrato un trimestre negativo (-2,3%) a causa della dinamica delle operazioni commissionali. Nel complesso, il settore dei servizi ha registrato una crescita nella media storica, così come le esportazioni di servizi (+0,9%).
Il settore industriale ha invece vissuto un trimestre negativo. Se nel settore energetico il valore aggiunto è balzato (+8,2%) grazie alla produzione particolarmente elevata di elettricità da parte delle centrali idrauliche, nell’industria manifatturiera ha subito un brusco rallentamento (-1,1%).
Dopo la vigorosa crescita del trimestre precedente, l’industria chimica e farmaceutica è cresciuta solo leggermente (+0,2%), mentre gli altri rami industriali hanno registrato notevoli flessioni. Questo sviluppo si riflette nel netto calo delle esportazioni di merci (-4,1%). “Tutto sommato, nel terzo trimestre il contributo del commercio estero alla crescita del PIL è stato negativo”, conclude il Seco.