La nuova legge sulla tassa sui veicoli dovrebbe essere annullata? È quanto auspica il consigliere comunale della Città di Ginevra, Daniel Sormanni. Rappresentato dagli avvocati Stéphane Grodecki e Romain Jordan, l’eletto MCG ha presentato ricorso il 21 novembre davanti alla Camera Costituzionale della Corte di Giustizia. Un approccio che segue le rivelazioni della stampa sui forti aumenti subiti da alcuni proprietari di automobili. Spiegando il suo approccio alla Léman Bleu, ha detto: “Il popolo deve votare di nuovo”.
L’appello ripercorre la storia di questa riforma a favore della quale i ginevrini hanno votato il 3 marzo. Ciò si basa sul fatto che, secondo i deputati che hanno lavorato al controprogetto, gli aumenti non sono stati modellati né rilevati. “Se le autorità non avessero avuto informazioni precise e complete sugli effetti della legge, non avrebbero potuto trasmetterle all’elettorato al momento del voto”, sostengono il ricorrente e i suoi avvocati.
“L’elettorato non potrà quindi in nessun caso formarsi un’opinione fedele alla realtà sulla base delle informazioni e del materiale fornito, anche attraverso un’attenta lettura dell’opuscolo”. E chiedere il “puro e semplice annullamento” del voto “vista la gravità e l’impatto della mancanza di informazione”. I tre vogliono anche che i tribunali emettano misure provvisorie urgenti per sospendere gli effetti della legge a causa “del numero delle persone colpite e della complessità dei possibili rimborsi”.
In una dichiarazione rilasciata giovedì, il MCG ha aggiunto: “È stato definitivamente stabilito che c’è stata una disfunzione globale nel nostro sistema democratico”. Il partito ha inoltre annunciato che metterà a disposizione sul proprio sito “una lettera di reclamo tipo da inviare all’Ufficio cantonale dei veicoli”.
È molto raro che le votazioni vengano annullate. Nell’aprile 2019 il Tribunale federale (TF) ha annullato una votazione federale del 2016 riguardante l’iniziativa della PDC “No alla penalizzazione del matrimonio”. L’Alta Corte ha poi stabilito che il Consiglio federale non ha adempiuto al suo dovere di informazione e trasparenza.
Sui ricorsi volti ad annullare il voto dell’AVS21 (che prevede di spostare l’età pensionabile delle donne a 65 anni), a causa di errori di calcolo nelle previsioni dell’AVS, il TF si pronuncerà il 12 dicembre.